Con Montecassino, altri sette monasteri in Italia chiedono all’Unesco di essere riconosciuti ‘Patrimonio mondiale dell’umanità’, due sono nel Lazio: Subiaco (Roma) e Santa Maria di Farfa (Rieti).
Il sì del Comune di Cassino alla candidatura dell’Abbazia
E’ una corsa a otto, dove tutti possono vincere. Il Consiglio comunale di Cassino ha votato all’unanimità la candidatura dell’Abbazia di Montecassino come Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Un’iniziativa che, tra l’altro, già a febbraio, aveva promosso il consigliere comunale della Città martire, Luca Fardelli, con una lettera inviata al sindaco Enzo Salera in cui ricordava l’approssimarsi, nel 2029, dei 1500 anni dalla fondazione del monastero ad opera di San Benedetto da Norcia nell’anno 529. Una storia lunga 15 secoli e segnata da quattro distruzioni totali (i longobardi, poi i saraceni, un terremoto nel ‘300, gli Alleati nella Seconda guerra mondiale) ed altrettante ricostruzioni. Una storia imponente, la storia stessa del monachesimo. Un monastero che ha dato vita, con la compilazione della Regola alla nuova società monastica in Europa.
Lo studio del Politecnico di Torino
Del resto, Montecassino, il più importante centro monastico dell’Occidente, non poteva non essere incluso nell’elenco degli otto siti selezionati da un gruppo di lavoro presso il Politecnico di Torino che ha condotto uno studio su “Monachesimo benedettino e testimonianze materiali” con tanto di censimento screening e mappatura di oltre 2200 insediamenti benedettini medievali in Europa. Oltre l’Abbazia di Montecassino, i siti selezionati sono quelli di Subiaco e di Santa Maria di Farfa, sempre nel Lazio; di San Vincenzo al Volturno, in provincia di Isernia; di San Pietro al Monte a Civate, in provincia di Lecco; di San Michele della Chiusa, in provincia di Torino; di Sant’Angelo in Formis, a Capua, e di San Vittore alle Chiuse di Genga, in provincia di Ancona.
Le parole del sindaco Salera
“Il primo marzo scorso, io ed i colleghi sindaci degli altri sette comuni avevamo scritto ai rispettivi governatori regionali per chiedere pieno sostegno” ha raccontato all’Ansa il sindaco di Cassino Enzo Salera. “Poniamo così riparo ad una grave lacuna nella cultura mondiale. Perché era una grave mancanza che non fosse già incluso nel Patrimonio Unesco un sito come Montecassino, dove venne scritta la Regola benedettina cioè il più eccezionale esempio di monachesimo, citato persino da Dante nella Divina Commedia. E dove salvammo la cultura dell’Occidente”.
Ora si lavora al progetto da presentare. Si raccolgono le adesioni. Serve un primo parere positivo dell’Unesco di Roma, poi il dossier Montecassino sarà valutato dagli esperti dell’organizzazione Onu e si spera che possa quindi giungere al nomination ufficiale.