Il mattino ha l’oro in bocca per la nazionale azzurra di atletica. Ai mondiali indoor di Nanchino, quando in Italia erano le 6 del mattino, Andy Diaz è salito sul più alto gradino del podio iridato nella gara del triplo. Ventiquattro anni dopo Paolo Camossi, il fenomenale saltatore nato a L’Avana e naturalizzato italiano prima delle Olimpiadi di Parigi, ha riportato l’Italia sul tetto del mondo con la straordinaria misura di 17,80, che rappresenta anche il nuovo record italiano. Allenato dal frusinate Fabrizio Donato, bronzo olimpico a Londra e due volte campione europeo (indoor a Torino 2009 e all’aperto a Helsinki 2012), ora Andy e il suo coach hanno un obiettivo ambizioso ma non impossibile: il record del mondo della specialità, detenuto dal grande Jonathan Edwards (18,29).
La gara di Nanchino non è costata particolare fatica al neo campione del mondo, che ha praticamente chiuso ogni discorso sul primato finale con il primo salto. Diaz ha poi rinunciato al terzo, quarto e quinto tentativo e anche nel sesto si è limitato a…. una passeggiata trionfale dopo l’asse di battuta, per una corsa felice fino alla sabbia che gli ha regalato il primo alloro mondiale.
Ai microfoni del sito della Fidal, il bravo Andy ha elogiato Fabrizio Donato, definendolo fratello, amico e supercoach. Avanti così, ora, verso la stagione all’aperto.
Per l’Italia la prima sessione di gare ha portato anche la qualificazione alla semifinale degli 800 del giovane Lazzaro e il visto per il secondo turno dei 60 per Bandaogo. Fuori invece l’altro velocista Baffour e la mezzofondista Coiro, che negli 800 al femminile è uscita per 2 soli centesimi. Nel triplo da rilevare anche il decimo posto del giovanissimo Biasutti, un po’ al di sotto dei suoi standard, ma comunque in grado di arrivare al quarto salto, che era riservato solo ai primi 10 dopo tre turni. Alle 11,30 italiane le gare del pomeriggio cinese, con altri attesi interpreti dell’Italia che salta, corre e lancia.