Dopo i concorsi truccati, i bilanci con il ‘trucco’. Asl e gestione Casati nel mirino della Corte dei Conti. Le scelte contestate da Simeone

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Conti irregolari, la Corte dei Conti ‘tuona’ contro l’Asl di Latina. Dopo i concorsi truccati si segnalano i conti con il ‘trucco‘, con la differenza che su quest’ultimi è competente la magistratura contabile. “Gravi irregolarità contabili, idonee a pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari”. Così la Sezione regionale per il controllo per il Lazio nella pronuncia di accertamento, oggetto della delibera n.31 dello scorso 28 marzo. Il bilancio dell’Asl di Latina è stato al centro di un’istruttoria avente ad oggetto la verifica del ciclo e i suoi equilibri. 45 pagine che esprimono un giudizio severo nei confronti dei rendiconti dell’azienda sanitaria. Un controllo svolto prendendo a riferimento i consuntivi sino al 2019, poiché il bilancio 2020 è stato approvato quando gli approfondimenti istruttori erano ormai in uno stato avanzato.

I RILIEVI DELLA CORTE DEI CONTI

Ebbene i giudici contabili hanno elencato una serie di irregolarità e illegittimità nelle procedure adottate.
Nell’attività istruttoria della Corte dei Conti ha rilevato nei confronti dell’Asl di Latina: 1) la mancanza di idonea contabilità inerente al fenomeno delle ‘note di credito da ricevere’, in grado di soddisfare i principi di veridicità e chiarezza e prudenza tale per cui risulta priva di giustificazione la compressione di costi per 17.608.275 euro, con l’emersione di uno squilibrio di pari importo; 2) l’illegittima contabilizzazione, in forza dell’applicazione delle disposizioni regionali, delle variazioni di valore e delle stime dei debiti e dei crediti, direttamente a patrimonio netto senza transitare per il conto economico; 3)  l’irregolarità del saldo del conto economico, calcolato sulla base di disposizioni regionali che impongono la rilevazione preventiva dei dati provvisori di bilancio e la consequenziale rimodulazione dei ricavi a titolo di riparto del Fondo sanitario regionale; 4) l’illegittima circolazione dei fondi per cassa, con particolare riguardo al mancato incasso delle risorse su conti intestati all’Asl.
In sintesi, le istruttorie dei giudici contabili sui bilanci fanno emergere criticità, legate anche alla normativa regionale a supporto degli stessi, a partire dalle modalità di contabilizzazione dei crediti e dei debiti, “di dubbia esigibilità”. Di qui la richiesta dei giudici all’Asl di Latina di apportare correttivi entro 60 giorni.

LA GESTIONE CASATI E LA NOMINA CONTESTATA DELLA DI GIULIO

L’istruttoria della Corte dei Conti ha dunque riguardato i consuntivi fino al 2019. Sostanzialmente viene di fatto chiamata in causa la gestione Casati, attuale manager dell’Asl Roma 2 ma direttore generale a Latina dal 2016 all’inizio del 2021.  
Nel mirino c’è soprattutto la rendicontazione del 2019. Nella delibera della Corte dei Conti si mettono in evidenza ‘anomalie’ relative ai documenti contabili prodotti in questo anno.
“L’analisi delle risultanze istruttorie si è concentrata a campione sulle rappresentazioni contabili del rendiconto 2019 -si legge nella delibera- in particolare, sul bilancio dell’Asl sono state rilevate le seguenti anomalie: a) il conto economico chiude sistematicamente a zero, senza registrare perdite o utili di gestione, grazie all’operazione sistematica di ritocco prima della chiusura del bilancio; b) gli effetti degli stralci di debiti e crediti anteriori al 1° gennaio 2015 non vengono scaricati sul conto economico, ma passano al ‘fondo di dotazione’; 3) l’effettività dei flussi finanziari è sottratta al controllo e alla disponibilità giuridica della stessa Asl, in quanto la gestione della cassa e dei pagamenti avviene attraverso l’ente non sanitario LazioCrea”.
Il 2019 è stato caratterizzato peraltro dalla nomina (a giugno) a direttore amministrativo di Eleonora Di Giulio (attualmente ricopre lo stesso incarico nell’Asl di Frosinone) oggetto peraltro di polemiche sul versante politico. Eleonora Di Giulio era stata  candidata alla carica di sindaco di Marino nelle file del centrosinistra e col sostegno diretto del Pd. Particolare curioso, pochi giorni prima della nomina a Latina (il 31 maggio 2019) la Di Giulio aveva rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere comunale di minoranza proprio nel Comune dell’area romana e da alcuni incarichi in aziende pubbliche. Una scelta che venne contestata solo da Giuseppe Simeone, attuale capogruppo di Forza Italia alla Pisana e allora presidente della commissione Sanità della Regione Lazio. “La nomina del nuovo direttore amministrativo dell’Asl di Latina rappresenta l’ennesimo schiaffo al territorio pontino -affermò Simeone– ancora una volta la scelta è ricaduta su una professionalità esterna alla nostra provincia. Un modus operandi costante, quello delle gestioni di centrosinistra, da sempre poco attente alle istanze locali. Peraltro si è atteso che il dirigente in questione avesse maturato da poche ore il requisito per la nomina a direttore amministrativo, per poter così procedere alla delibera di incarico”.
Una voce fuori dal coro quella di Simeone, che in questi anni non ha risparmiato critiche all’ex manager Casati. Ed ora alla luce della pronuncia della Corte dei Conti appaiono evidenti delle ‘ombre contabili’ su quella stessa gestione.

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