È finita con un punteggio insolito ed è servita ad interrompere l’astinenza lontano dallo Stirpe. La gara tra Ternana e Frosinone, fissata nel dì di festa, ha prodotto un gran numero di emozioni e ha consegnato infine agli archivi un roboante 4-4.
Secondo Gianni Brera, il più autorevole giornalista sportivo di sempre, la partita di calcio perfetta finisce 0/0. Ne deriva che un 4/4 dovrebbe contenere un gran numero di imperfezioni. In effetti al Liberati c’è stato un misto di prodezze, gaffe, valutazioni perfettibili e gesti atletici ragguardevoli. Ne ha beneficiato l’interesse, tenuto desto da un punteggio sempre in bilico. Non ci è dato sapere però quanto l’altalena di emozioni sia stata apprezzata da Lucarelli e Grosso, che probabilmente avrebbero gradito risposte più convincenti dai rispettivi pacchetti arretrati. Il Frosinone si era illuso a inizio match in virtù del precoce gol di Rohden, ma è stato subito dopo preso… a capocciate dai padroni di casa.
Due colpi di testa hanno infatti regalato il sorpasso ai rossoverdi e in entrambi i casi Minelli, estremo difensore ciociaro, è parso tutt’altro che impeccabile: poco reattivo sulla zuccata di Proietti, sfortunato nell’autogol dopo la traversa di Donnarumma. La Dea Fortuna si è ricordata del credito vantato dal Frosinone e lo ha ripagato con l’autogol del 2/2 e con un rimbalzo benevolo del pallone dopo un incredibile errore di valutazione di Minelli. Nel calcio accade sovente che a un primo tempo particolarmente prolifico possa seguire una ripresa da sbadigli. Non è stato il caso del match di Terni, che è ripartito all’insegna del gol, trovato da Palumbo con conclusione da fuori area. I canarini però stavolta avevano tanta voglia di lottare, di reagire, di ribellarsi a un copione indigesto. Le ansie di riscossa, esemplificate dalla fulminea girata di Gatti, che è andato a fare il centravanti con esito felice, non hanno abbandonato i ciociari nemmeno nel momento del terzo svantaggio.
È stato Pettinari a rinverdire la sua fama di centravanti letale per i colori giallazzurri, liberandosi di Sziminsky con uno strattone perdonato da Robilotta, arbitro d’ispirazione anglosassone. La voglia però scrive spesso il risultato e così la sofferenza dei 400 tifosi ciociari presenti al Liberati è finita proprio all’ultimo giro di lancette, quando Tribuzzi ha guadagnato un rigore e Novakovich lo ha trasformato nel definitivo pareggio. Il punto consente ai canarini di conservare tre lunghezze di margine sul Perugia, vittorioso di misura a Vicenza. A tre giornate dalla fine tutto resta in bilico, ma le due gare dello Stirpe potrebbero rivelarsi determinanti.