Sono già passati dodici mesi ma dei rimborsi dei ticket chiesti all’Ifo-Regina Margherita di Roma dai pazienti oncologici non se n’è vista ancora l’ombra.
Quei ticket erano stati pagati per errore all’ospedale capitolino nonostante l’esenzione prevista per gli esami di immunoistochimica (si tratta dei test utilizzati per accertare la presenza delle molecole del tessuto).
A sollecitare il rimborso è ora l’associazione “Baleani per la salute” che in un documento chiede “chiarimenti del perché l’Ifo ha percepito il pagamento dai pazienti oncologici per l’esame immunoistochimico che, almeno a far tempo dal Decreto 109/16 risultava già compreso nelle prestazioni erogate dalla Regione Lazio”.
L’azienda infatti trasmise la richiesta al direttore sanitario del presidio, Domenico Bracco e all’allora direttrice sanitaria aziendale Brankan Vujovic. Che aveva assicurato essere in corso le verifiche considerato che l’esecuzione degli esami di immunoistochimico sono compresi nelle prestazioni di anatomia patologica. Verificheremo se ci sono stati errori che devono essere corretti. Daremo risposte in tempi brevi”.
Campa cavallo. E’ passato un anno e di quei rimborsi non se ne vede ancora neanche l’ombra. Fu anche promossa una verifica interna all’Io “volta ad accertare l’effettività di quanto segnalato”.
Da allora silenzio assoluto. Fino all’atto di diffida e messa in mora all’azienda ospedaliera inviato dalla “Baleani per la salute”.