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Il termovalorizzatore di Gualtieri incenerisce il Campo Largo di Zingaretti. A Frosinone il Pd aspetta i grillini

Licandro Licantropo
Impossibile non prevedere effetti per le elezioni politiche, per le regionali e per le comunali del 12 giugno prossimo. Anche se Zingaretti sta cercando in queste ore di metterci una pezza, che però rischia di essere peggiore del buco
Aprile 22, 2022
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti

Campo largo incenerito. Dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Più passano le ore dall’annuncio del Campidoglio di voler costruire un termovalorizzatore da seicentomila tonnellate, per risolvere una volta per tutte il problema dei rifiuti nella città eterna, più l’asse PdCinque Stelle si logora.

Impossibile non prevedere effetti per le elezioni politiche, per le regionali e per le comunali del 12 giugno prossimo. Anche se Zingaretti sta cercando in queste ore di metterci una pezza, che però rischia di essere peggiore del buco.

In frantumi anni di diplomazia Dem per l’alleanza con il M5S

La consigliera regionale e vicesegretario regionale del Pd del Lazio, Sara Battisti

Bisognerà vedere se le banche decideranno di sostenere un progetto del genere e si dovranno capire pure tempi e iter procedurali. Ma intanto Gualtieri ha trovato il coraggio di indicare una strada impopolare nel suo stesso schieramento. Ha incassato i complimenti di Carlo Calenda e della Lega. Ma soprattutto del segretario del Pd Enrico Letta: “Condivido e apprezzo la decisione di Gualtieri di dare una svolta alla politica dei rifiuti a Roma attraverso una strategia di valorizzazione energetica strutturale. L’obiettivo, finalmente, è quello di risolvere una volta per tutte il problema”.

In campagna elettorale Gualtieri aveva detto che non c’era bisogno di un termovalorizzatore, ma che bastava potenziare quello di San Vittore. È evidente che il sindaco di Roma sa perfettamente che nel piano rifiuti della Regione Lazio, governata da Zingaretti, non sono previsti nuovi inceneritori. Albino Ruberti, prima di essere Capo di Gabinetto del Comune di Roma, lo è stato della Regione Lazio. Quindi è altrettanto chiaro che nel Pd romano e laziale è stato messo in conto che il semplice annuncio di realizzare un termovalorizzatore avrebbe messo perlomeno in imbarazzo la maggioranza di Nicola Zingaretti. Come è successo. L’assessore regionale ai rifiuti Massimiliano Valeriani si è detto subito d’accordo con la scelta di Gualtieri. Ma anche Sara Battisti che è anche vicesegretario del Pd nel Lazio, di questi tempi assai lucida ed estremamente puntuale nella sua azione politica, non ha avuto dubbi: “Un passo importante dopo anni di assoluto immobilismo. L’autosufficienza della Capitale, che si farà carico dello smaltimento dei propri rifiuti, avrà ripercussioni positive anche sulle province, che non dovranno più rispondere alle emergenze della Capitale”. Con tanti saluti ai Cinque Stelle.

Nicola Zingaretti, però, ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Dopo le parole di Letta non poteva rischiare l’isolamento. Infatti ha affermato: “Ero informatissimo di questa intenzione del sindaco Gualtieri di utilizzare tutti gli strumenti possibili per fare presto e bene di fronte ai rischi di arrivare ad appuntamenti importanti, come il Giubileo, in una condizione di grande fragilità”. Spiegando: “In questi anni Roma non ha raggiunto nessuno degli obiettivi che si era data ed io ho passato anni e anni a cercare luoghi e impianti dove portare i rifiuti della Capitale, invocando che Roma si dotasse di un ciclo di rifiuti autonomo.

Quindi adesso non posso che essere contento, perché ora si racconta la verità e ci si mette in moto per trovare delle soluzioni, che siano adeguate e risolvano il grande tema del ciclo dei rifiuti di Roma. Di fronte abbiamo delle sfide enormi e non possiamo neanche solo permettere che si affrontino con questi problemi aperti”. Ha concluso: “Come dico da tempo: l’assenza di scelte rende e rendeva sempre più difficile per Roma trovare luoghi disposti ad accettare i suoi rifiuti.

Questo tema addirittura ha portato all’ipotesi di un commissariamento qualora Roma non avesse risolto il problema. Adesso le scelte del Comune di Roma vanno in questo senso, perché Roma deve essere una Capitale europea”. A questo punto però, delle due l’una: o Zingaretti sta considerando una rottura con i Cinque Stelle, oppure si sta scherzando. Come minimo va cambiato il piano rifiuti della Regione.

Tutti i grillini contro la proposta “vecchia e dannosa” di Gualtieri

Naturalmente il Movimento Cinque Stelle ha alzato un muro sull’ipotesi termovalorizzatore. Lo ha fatto con Roberta Lombardi, che non è soltanto l’assessore regionale alla transizione ecologica ma è pure quella che alle comunali di Roma si era esposta di più. Dicendo che al ballottaggio avrebbe votato per Gualtieri dopo che per anni ha contrastato Virginia Raggi. Le parole della Lombardi non lasciano dubbi: “Non è fattibile, non troverà mai il nostro consenso e non ha nulla a che vedere con la transizione ecologica”. Una bocciatura perfino della filosofia ambientale.

Ha detto la Lombardi: “Un progetto simile non risolverebbe i problemi dei rifiuti a Roma e andrebbe contro tutti i dettami dell’Unione Europea e di quell’economia circolare dietro la quale ci si vuole nascondere per giustificare una scelta vecchia e ambientalmente dannosa”. E’ una rottura su tutti i fronti. Non capiamo perché Roberta Lombardi e Valentina Corrado non si dimettano da assessori regionali. In questo modo porrebbero il problema in maniera insanabile. Ma questo fa parte della sfera degli equilibrismi politici. Pure di Zingaretti naturalmente. Anche Europa Verde e Sinistra Ecologista hanno preso le distanze. Insomma, la verità è che il Campo largo non esiste più. Magari l’ultimo a prenderne atto sarà proprio Nicola Zingaretti.

L’accordo Pd-Cinque Stelle non funziona. Nonostante i salti nel vuoto senza rete di tutti i protagonisti.

Il campetto largo di Frosinone con la riluttanza del Movimento, è ancora in salita

Nel capoluogo sta andando in scena una commedia da teatro dell’assurdo. Il segretario del Pd Luca Fantini e il leader del partito Francesco De Angelis stanno aspettando da settimane un segnale dai Cinque Stelle, che non arriva.

La “vulgata” è che dovrà decidere Roberta Lombardi. Dopo quanto successo con il termovalorizzatore, non è semplice. Il paradosso è che non si sa se il Movimento avrà la forza di fare una lista a Frosinone. Inoltre, sulla vicenda della Catalent Francesco De Angelis (presidente del Consorzio industriale regionale unico) ha detto chiaramente che la competenza a rilasciare le autorizzazioni era solo del Ministero della transizione ecologica. Ministero del quale Ilaria Fontana è sottosegretario. In ogni caso, nella serata di ieri, a seconda di alcuni rumors, lo stallo sull’accordo Pd/Cinque Stelle stava per finire. Nell’attesa ovviamente della lista pentastellata.

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