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Mancano i barellieri negli ospedali laziali. Il sindacato: “Che fine ha fatto il piano di assunzioni approvato nel 2018 dalla regione?”

Alberto Fraja
Una categoria a quanto pare in via d’estinzione. Quantomeno nella nostra Regione. “In Ares 118 gli equipaggi completi sono meno del 30%”
Maggio 6, 2022

Tra le figure professionali di cui gli ospedali laziali sono carenti in misura allarmante ci sono i barellieri. Una categoria a quanto pare in via d’estinzione. Quantomeno nella nostra Regione. “In Ares 118 gli equipaggi completi sono meno del 30%” – denuncia l’Unione Sindacale di Base -. In tutti o quasi i nosocomi laziali il personale è ridotto a soli 2 operatori (autista più infermieri). Proprio a causa di ciò sempre più di frequente per fare un intervento occorrono due ambulanze. I numeri dimostrano che i tempi del soccorso si sono allungati per la necessità di richiedere supporto per il trasporto”. Nel frattempo, della serie piove sul bagnato, “sono diventate sempre più numerose le malattie professionali dovute agli eccessi di carichi di peso cui gli operatori sono esposti ogni giorno” scrivono i sindacalisti. A questo punto la domanda è lecita.

Che fine ha fatto il piano il “piano assunzionale approvato all’unanimità  dal Consiglio Regionale nel luglio del 2018 nel quale erano comprese le assunzioni di 384 operatori tecnici categoria B, i barellieri appunto”? Da quasi quattro anni  “i barellieri sono magicamente spariti: è giunto il momento di attuare queste assunzioni, già previste dai piani assunzionali, oltre a quelle dovute per il reintegro del turnover”. La ragione di queste sacrosante richieste è palmare. Nel solo 2021 dei quasi 440mila interventi effettuati nella Regione Lazio con codice giallo o rosso l’85% di essi necessitava di ospedalizzazione immediata e quindi di trasporto urgente. E invece, attualmente, meno di 3 ambulanze su 10 possono contare su una squadra con 3 componenti a bordo quando invece, come sottolinea l’Usb “solo un equipaggio completo permetterebbe alla singola ambulanza di soccorso infermieristico di avere una capacità gestionale ed autonoma dei codici di maggior gravità senza l’ausilio di altri mezzi e personale che creano un allungamento dei tempi di ospedalizzazione ed un aggravio dei costi: invece – conclude il sindacato – siamo arrivati al punto che, per ogni intervento, servono due ambulanze”.

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