Con i cinghiali a spasso anche nei centri urbani è arrivata nel Lazio la peste suina africana. Il primo caso, rilevato sulla carcassa di un cinghiale, è stato registrato mercoledì sera a Roma e ha fatto scattare la procedura di allerta in tutto il Lazio.
Il caso di Peste suina africana (Psa) è stato segnalato e individuato dall’Istituto zooprofilattico del Lazio e confermato dallo Zooprofilattico Umbria e Marche centro di riferimento nazionale su questa malattia.
Nella giornata di ieri, si è tenuta una riunione del gruppo di esperti che lavora sulla Psa. Il gruppo si riunisce periodicamente per analizzare tutti i casi segnalati e che recentemente erano emersi anche in Piemonte e Liguria (province di Alessandria e Genova).
Nel Lazio è stato subito attivato il monitoraggio nelle zone coinvolte nel tentativo di delimitare i confini dell’area interessata dall’infezione. Avviate anche le procedure di notifica europea. In una nota la Regione Lazio ha sottolineato come: “la peste suina non colpisce gli esseri umani ma si diffonde esclusivamente tra suini e cinghiali”. A seguito del ritrovamento dell’esemplare di cinghiale morto per peste suina, si è riunita, in raccordo con il Commissario straordinario nazionale alla Peste suina africana, Angelo Ferrari, la task force della Regione Lazio.
La Regione ha messo a disposizione il numero verde della Protezione civile regionale (803555) per segnalare eventuali ritrovamenti di animali morti e attivare immediatamente i servizi veterinari. Sono attese ulteriori disposizioni regionali, in base all’evolversi della situazione e nel caso di nuovi rinvenimenti.