Come vogliamo chiamarla? Superwoman va bene? Crediamo di sì. Pensiamo sia la definizione giusta per definire Valentina Bertazzoli, la preside reatina chiamata a reggere le sorti di qualcosa come ventisei istituti.
Li chiamano “presidi reggenti”, professionisti che alla scuola di pertinenza ne viene attribuita una seconda priva di responsabilità effettiva. La professoressa Bertazzoli è dirigente dell’Istituto Comprensivo “Forum Novum” con sede centrale a Poggio Mirteto. Le tocca vigilare su un bacino di utenza vastissimo chi ricomprende cinque comuni della provincia: Torri in Sabina, Stimigliano, Forano, Tarano e Selci. Nel complesso fanno 13 plessi per circa 700 studenti tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
La reggenza che abbraccia Poggio Mirteto, Monopoli in Sabina, Poggio Catino, Salisano e Mompeo (13 plessi) contempla altri 1050 discenti. Al confronto, un capitano di compagnia dell’esercito ha meno soldati da mettere in riga.
L’intervista
“E’ da un anno che da queste parti le scuole in reggenza sono una decina – commenta la Bertazzoli -. Quest’anno se ne sono aggiunte alcuna molto grandi cose l’Itv di fare Sabina con oltre 1200 alunni”. Non è tutto. Siccome incombono i pensionamenti, il prossimo anno scolastico è assai verosimile che si arriverà a 14 reggenze su un totale di 27 istituti. Il fenomeno non desta meraviglia considerato che Rieti è la provincia del Lazio che accusa i maggiori problemi per quel che concerne le reggenze. Ma come si fa a gestire qualcosa come 26 plessi?
“Lavoro parecchio con pc e telefono – confessa la dirigente -. Un impegno gravoso che è stato ancora più pesante nei mesi del Covid. Ho a che fare con problemi enormi come, per dirne uno, il servizio scuolabus per il quale va pensato un incastro intricato con tutti i comuni coinvolti”.
Qualcuno dirà: vabbè, lavori come un mulo però chissà quanto ti pagano.
“Niente affatto, l’indennità mensile per la reggenza è (per usare un eufemismo, ndr) esigua”.
Poi dice che nelle scuole italiane non si lavora.
