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Volete la pace in Ucraina o l’aria fresca in casa? La seconda delle due!

Alberto Fraja
Secondo uno studio Istat mezza Italia tiene acceso il condizionatore più di sei ore al giorno
Giugno 22, 2022

Ricordate quella sorta di aut aut che Mario Draghi impose agli italiani? Quello del “volete la pace o preferite il condizionatore”? Detto altrimenti: siete pronti a squagliarvi in casa per il caldo pur di sostenere il popolo ucraino schiacciato dai tank russi? Ebbene, stando a un recente report dell’Istat gli italiani a quanto pare, e con tutto il rispetto per Zelensky, a rinunciare al refrigerio non ci pensano neanche.
Secondo l’Istat il 78,5% delle famiglie ha acceso il sistema di riscaldamento quasi tutti i giorni durante i mesi freddi , soprattutto al Nord (88,6%), meno nel Mezzogiorno (63,1%). Il 13,2% delle famiglie lo ha attivato qualche giorno a settimana e il 3,2% qualche giorno al mese, mentre il 5,1% lo usa solo occasionalmente o non lo usa mai. La frequenza massima di utilizzo del riscaldamento si riscontra nei comuni di montagna di piccole dimensioni (fino a 50mila abitanti), dove l’85,1% delle famiglie lo ha acceso tutti i giorni, in confronto al 72,8% delle famiglie nei comuni centro di area metropolitana.
E veniamo al condizionatore usato per difendersi delle temperature canicolari. Quasi una famiglia su due (48,8%) ha un impianto in casa e il 28,5% in questi giorni di caldo torrido lo sta “sparando” tutti i giorni per più di sei ore al dì (6 ore e 17 minuti per essere precisi): tre ore nel pomeriggio, poco più di due ore la notte e circa un’ora la mattina. Tanto sempre allo studio Istat. 
Il 98,6% delle famiglie dispone di impianti o apparecchi singoli (fissi o portatili) per il riscaldamento dell’abitazione; la quota residua di famiglie prive di riscaldamento risiede soprattutto nel Mezzogiorno (3,4%). Il 99,6% delle famiglie ha un sistema per produrre acqua calda nella propria abitazione. Per oltre due terzi delle famiglie (71,2%) il sistema di riscaldamento e di produzione dell’acqua calda coincidono: si tratta di impianti centralizzati o autonomi, come caldaie, termostufe, termocamini, impianti solari termici o di teleriscaldamento. Il 44,5% delle famiglie è dotato di più sistemi per il riscaldamento, tra impianti centralizzati, autonomi e apparecchi singoli, di diverso tipo e fonte di alimentazione. Gli apparecchi singoli (come stufe, camini, pompe di calore monosplit) sono presenti nelle metà delle famiglie, anche se utilizzati in gran parte dei casi come sistemi ausiliari.

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