Nuova grana per il sindaco del Comune di Sora, Luca Di Stefano. Venerdì scorso, infatti, il Tribunale amministrativo regionale di Latina ha accolto il ricorso presentato dalla società di costruzioni sorana, Delta Lavori, che vanta verso l’ente comunale oltre 51.000 euro di crediti (più interessi, oneri e spese) per lavori svolti.
La Delta Lavori aveva già ottenuto nel 2021 un decreto ingiuntivo da parte del Tribunale di Cassino, che appunto condannava l’ente comunale a pagare “la somma di euro 51.426,81 oltre interessi come da domanda e spese della procedura monitoria, liquidate in euro 1.100,00 per compensi professionali ed euro 286,00 per esborsi, oltre rimborso forfettario, i.v.a. e c.a.p., come per legge”.
Il provvedimento monitorio veniva notificato al Comune a giugno 2021. L’ente, però, né provvedeva a pagare né a contestare il decreto che diventava quindi definito e, munito di formula esecutiva, veniva nuovamente notificato al Comune, con lo stesso esito negativo per il creditore. Da lì, la decisione della società di costruzioni di rivolgersi al Giudice amministrativo affinché desse esecuzione al provvedimento del tribunale civile.
Ma oltre a non opporsi al decreto, il municipio di Corso Volsci ha anche scelto di non difendersi davanti al Tar.
I giudici, esaminato il ricorso della Delta e rilevata “l’assenza di alcuna deduzione sulle ragioni del lamentato inadempimento da parte del Comune debitore che, pur ritualmente evocato in giudizio, non si è costituito”, hanno quindi condannato l’ente municipale al pagamento entro e non oltre trenta giorni di tutte le somme richieste dalla società ricorrente. Inoltre, qualora il Comune, entro il tempo assegnato, non provvedesse al riguardo, gli stessi giudici hanno già nominato un commissario – nella persona del Direttore della Ragioneria Territoriale dello Stato di Frosinone-Latina, o funzionario da lui delegato – che provvederà in sostituzione dell’ente inadempiente.
Il Comune è stato anche condannato alle spese di giudizio e, nel caso di intervento del commissario ad acta, dovrà pagare pure le spettanze di quest’ultimo.