Una liquidazione modesta ma che comunque fa risparmiare (ancora una volta) il Comune di Frosinone. Nicola Ottaviani ha lasciato la carica di primo cittadino di Frosinone, passando la fascia Tricolore, come deciso dagli elettori, al suo assessore Riccardo Mastrangeli ed ha acquisito così il diritto a ricevere – come prevede la normativa – l’indennità di fine mandato, pari ad una mensilità per ogni anno di carica rivestita.
Ottaviani ha iniziato il suo secondo mandato da sindaco nel giugno 2017 fino alla proclamazione del nuovo eletto (giugno 2022). Secondo i calcoli svolti dagli uffici comunali, per tale periodo, all’ex primo cittadino spettano quasi 13 mila euro di ‘buonuscita’.
Si tratta però di una somma molto inferiore a quella che si sarebbe ottenuta applicando le tabelle ministeriali sulle indennità dai primi cittadini di capoluogo poiché – come si ricorderà – il sindaco e tutti gli amministratori comunali di Frosinone hanno rinunciato, fin dall’inizio della prima consiliatura ‘Ottaviani’, alla metà delle proprie indennità e gettoni di presenza, utilizzando le somme così risparmiate per finanziare il progetto “Solidiamo” con borse di studio per gli studenti e azioni di sostegno sociale. Un progetto spesso attaccato e criticato dalle opposizioni e divenuto un campo di battaglia anche durante l’ultima, infuocata, campagna elettorale; un progetto che però, ad ogni modo, ha ottenuto un grande apprezzamento da parte di moltissimi cittadini e, sicuramente, ha dato un buon contributo all’esito delle urne.
In base alle indicazioni del ministero degli Interni, al sindaco uscente va sì riconosciuta un’indennità di fine mandato pari ad una mensilità aggiuntiva per ogni anno d’incarico, ma l’importo della mensilità a ciò computata deve essere commisurata al “compenso effettivamente corrisposto”, quindi nel caso dell’ex sindaco Ottaviani al 50% della somma prevista in tabella.
In base alla determina 2005 dello scorso 5 luglio, allora, all’ex primo cittadino viene liquidata la somma complessiva di 12.934,80 euro. Una somma di una certa importanza, ma comunque sempre molto meno di quella che sarebbe stata senza l’iniziativa “Solidiamo”.