Otre 133mila euro di compensi, rivalutazioni e interessi legali. Li dovrà pagare il Comune di Frosinone ai 9 dipendenti che, negli anni dal 2004 al 2010, hanno operato all’intero dell’Ufficio di Piano e che hanno visto riconosciuto il loro diritto a percepire differenze stipendiali tramite le sentenze di primo e secondo grado emesse dal Giudice del lavoro e dalla Corte d’appello.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, infatti, la Assise civica ha dovuto procedere al riconoscimento di debiti fuori bilancio per 133.254,02 euro dovuti proprio alle sentenze esecutive della magistratura frusinate e romana.
L’ufficio di Piano è una struttura amministrativa prevista in forza della convenzione e degli accordi per il funzionamento del “Distretto sociale B”, di cui il comune di Frosinone è capofila, e che si occupa dell’attuazione a livello locale degli interventi e dei servizi sociali, attraverso una gestione tecnico-amministrativa ed economico-finanziaria distinta in più fasi (programmazione, realizzazione, monitoraggio e verifica).
Il debito si è generato dopo che i dipendenti dell’Ufficio di Piano, nel 2011, hanno proposto ricorso al giudice del lavoro per il riconoscimento dell’illegittimità dei contratti di somministrazione lavoro sottoscritti nel periodo dal 2004 al 2010, con i quali sono stati impiegati sulle medesime funzioni per un periodo di tempo prolungato e oltre i termini consentiti dalla relativa normativa in materia.
Sia in primo grado che in appello, la magistratura del lavoro ha riconosciuto quanto reclamato dai lavoratori, condannando il Comune capoluogo al pagamento delle ulteriori somme dovute, oltre interessi e rivalutazione a titolo di risarcimento del danno, e condannando il Municipio anche al pagamento delle spese legali.
Il Consiglio comunale, poiché i debiti in questione rientrano a pieno titolo tra quelli, assistiti da sentenza esecutiva, che debbono essere riconosciuti dall’ente locale, ha favorevolmente deliberato sul punto e ha stabilito di procedere al pagamento di dovuto, utilizzando le somme dell’avanzo di amministrazione 2021, accantonate per fronteggiare le passività pregresse, che verranno quindi applicate al bilancio dell’esercizio in corso. La delibera di riconoscimento del debito, come prevede la legge, sarà trasmessa alla procura regionale della Corte dei Conti per le valutazioni di competenza.