Ancora aggressioni agli operatori dei pronto soccorso nel Lazio. L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato (Pd) annuncia la volontà di ripristinare i presidi di Polizia nelle strutture di emergenza ospedaliere, ma il centrodestra gli ricorda che l’apposita proposta di legge regionale, presentata dalla Lega, è stata finora ignorata dalla maggioranza.
Gli ultimi episodi – avvenuti nei nosocomi romani del San Carlo e del Santo Spirito, dove due stranieri si sono resi responsabili di reati come danneggiamento, aggressione, interruzione di pubblico servizio e furto aggravato – e complice anche l’imminente campagna elettorale per il rinnovo del governo del Lazio, hanno acceso le polveri tra il responsabile della Sanità nella Giunta Zingaretti, Alessio D’Amato, e il consigliere d’opposizione Daniele Giannini (Lega).
Se l’assessore ha esternato alla Stampa l’intenzione di ripristinare i presidi di Polizia nei pronto soccorso e di adottare un vero e proprio daspo” perché “Basta violenze” (intenzione arriva all’ultimo momento e dopo 4 anni di governo che nulla hanno prodotto al riguardo), l’esponente del Carroccio si dice certo che tra qualche mese sarà la maggioranza di centrodestra, che arriverà alla guida della Regione, ad approvare una legge di tutela degli operatori sanitari. Una legge – o meglio una proposta di legge – che di fatto è già scritta ed in attesa dell’esame del Consiglio regionale da mesi.
La proposta porta la firma proprio del consigliere Giannini e prevede una serie di misure a sostegno e tutela di chi opera nei pronto soccorso. Giannini ha dichiarato: “Tra pochi mesi, siamo sicuri che come centrodestra saremo al governo della Regione e allora uno tra i primi atti da approvare per risolvere il problema sarà la mia proposta di legge, già presentata, per tutelare e difendere il personale degli enti del servizio sanitario del Lazio dagli episodi di violenza, categoria bersaglio ormai di un quarto del totale di tutte le aggressioni che avvengono sui luoghi di lavoro nel nostro Paese. La sicurezza e la tutela di chi cura e assiste davvero non può più attendere”.
La proposta di legge si basa su sei punti cardini che prevedono la presenza fissa delle forze dell’ordine e misure di sicurezza nei luoghi di primo soccorso; polizze assicurative per i lavoratori della sanità; la figura dello psichiatra del lavoro; un codice di accesso per i pazienti potenzialmente violenti; formazione degli operatori e apposite campagne di sensibilizzazione verso i cittadini. Il tutto con disposizione finanziaria e fondi dedicati a copertura.