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Il Lazio non ha più medici: entro i prossimi mesi, un terzo di quelli convenzionati andrà in pensione e già in molte Asl è emergenza

Redazione
La questione è stata portata all’attenzione dell’assessore regionale alla Sanità, dalla consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Laura Corrotti, con un’interrogazione depositata in Consiglio regionale.
Ottobre 10, 2022

Una delle prime criticità, che condiziona pesantemente la medicina territoriale del Lazio, è la carenza di medici di medicina generale, che si aggiunge alle forti difficoltà di accesso alla tutela della salute determinate dalle croniche liste d’attesa e dalla carenza di posti letto nei pronto soccorso.

La questione è stata portata all’attenzione dell’assessore regionale alla Sanità, dalla consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Laura Corrotti, con un’interrogazione depositata in Consiglio regionale.

Entro i prossimi 24 mesi, come denuncia l’esponente del partito di Giorgia Meloni, il 30% dei medici di famiglia andrà in pensione, ovvero il Lazio dovrà fare a meno di almeno 1.320 camici bianchi, rispetto ai dei 4.400 convenzionati con la Regione. Oltre questi, vanno aggiunti i medici ospedalieri che lasceranno il lavoro e altri 186 medici, che mancheranno all’appello poiché “l’ultimo bando per l’assegnazione di nuovi specialisti sulle aree carenti risale al 2020 e la conseguente graduatoria, dopo quasi due anni, è stata pubblicata dall’assessorato alla Sanità del Lazio solo lo scorso 7 giugno”.

Una situazione che già è diventata problematica in alcune Asl, soprattutto nell’area romana, ma anche nelle Asl di Latina e di Viterbo e più in generale nelle aree non metropolitane.

Alle difficoltà dette si aggiunge poi, secondo quanto lamenta la consigliera di Fdi, un calo della qualità dei servizi forniti, dettato dal fatto che i medici in servizio non hanno “personale amministrativo (solo il 55% ne ha) e dall’aumento dei carichi di lavoro (negli ultimi due anni i medici della Fimmg hanno avuto il 300% in più del lavoro”.

Nel 2019 e nel 2020 i medici laziali, che hanno 1.500 assistiti ognuno, hanno emesso lo stesso numero di ricette, ovvero 22mila all’anno. L’anno seguente, il 2021, i numeri sono aumentati arrivando a 24mila ricette.

“I medici – si legge nell’interrogazione -, non riescono più a garantire l’assistenza a tutti; la Regione Lazio ha concesso l’aumento del numero massimo di assistiti per ogni medico, portandolo da 1.500 a 1.800 e la proroga della permanenza in servizio dei camici bianchi, oltre i settanta anni, nonché la possibilità per la ASL di nominare nuovi medici iscritti al secondo anno di specializzazione dandogli non più di 780 assistiti, ma secondo le previsioni il quadro dovrebbe normalizzarsi solo nel 2026”

Per tutti questi motivi la consigliera Laura Corrotti chiede all’assessore competente di conoscere “quali siano le iniziative che la Regione Lazio intende adottare per far fronte alle suddette carenze, anche in riferimento all’utilizzo delle risorse previste nel PNRR per la sanità e la medicina territoriale”.

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