Ad oltre un mese dall’inizio della scuola, a Frosinone si è nel completo caos per quel che riguarda gli incarichi di supplenza a causa della pubblicazione di graduatorie errate a cui non si riesce ancora a mettere ordine. Colpa di algoritmi di computo sbagliati che generano designazioni senza senso e contro ogni criterio logico.
Capita così che ‘fortunati estratti’ si vedano indicati come destinatari di cattedre e di incarichi, passando in testa a decine (a volte anche migliaia) di loro colleghi più qualificati e con maggiore punteggio, causando le legittime proteste dei beffati e delle sigle sindacali del mondo scolastico.
Le continue correzioni che vengono settimanalmente pubblicate dall’Ambito territoriale provinciale di Frosinone (ATP), che è la diramazione locale dell’Ufficio scolastico regionale, risultano a loro volta sbagliate, in un vortice di incapacità gestionale dei dati ormai conclamata.
Gli insegnanti precari, in attesa di capire se avranno o no un contratto quest’anno, si dicono ormai spazientiti ed hanno deciso di passare alle proteste. Per domani pomeriggio, infatti, con l’appoggio delle organizzazioni sindacali ciociare Cils, Uil, Flcgil, Fgu e Snals terranno un presidio a partire dalle ore 15 davanti all’Atp del Capoluogo.
Le rassicurazioni ottimistiche date dall’Ambito territoriale di Frosinone dopo la scoperta delle prime macroscopiche sviste già lo scorso agosto (“solo un problema tecnico e quanto prima verranno ripubblicate le graduatorie rettificate” sic!) sono rimaste finora lettera morta.
Se qualcosa si è riuscito a fare per gli incarichi di ruolo, i maggiori problemi restano per la nomina dei precari e soprattutto per gli insegnanti di sostegno: centinaia di posti che si fatica a coprire, lasciando gli alunni più deboli privi della necessaria assistenza.
Commentando la situazione che appare completamente fuori controllo, la responsabile della Lega Giovani della provincia di Frosinone, Maria Veronica Rossi, ha parlato di “contorni grotteschi e comici”. “Mi sembra assurdo e disarmante – ha aggiunto Rossi – che nel 2022 si debba assistere a una confusione tale nell’assegnazione delle nomine determinata da un algoritmo e da un sistema informatico che hanno palesemente fallito. Mi chiedo cosa stia aspettando il ministro ad intervenire e mi chiedo cosa stia facendo l’assessore regionale alla pubblica istruzione a sollecitare anche l’ufficio scolastico regionale a risolvere una problematica che risulta difficile da qualificare benché il vocabolario della lingua italiana sia ricco di aggettivi”.