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Nessun ospedale del Lazio tra le eccellenze mondiali e Zingaretti corre a registrarsi alla Camera

Redazione
L’opposizione: “Nelle province, curarsi è una vera odissea”.
Ottobre 12, 2022
Nicola Zingaretti e Alessio D'Amato

Nessun ospedale della Regione Lazio conquista un posto nella classifica delle migliori strutture sanitarie al mondo redatta, come ogni anno, dalla rivista americana Newsweek. Il giudizio negativo sugli ospedali pubblici regionali fornisce, così, l’assist all’opposizione di centrodestra in consiglio regionale per un nuovo attacco al governo Pd-M5s alla guida del Lazio.

Nella classifica della prestigiosa rivista statunitense, per quello che concerne il Lazio, figura il solo Policlinico Universitario Gemelli, ente privato (come noto è una fondazione controllata dal Vaticano), che si piazza al 36esimo posto sui 250 scrutinati da Newsweek assieme alla piattaforma ‘Statista’ che raccoglie dati da tutto il mondo (2.200 centri monitorati in 27 nazioni). Tra l’altro il Gemelli conferma il giudizio positivo per il secondo anno di seguito. Uno smacco per la Regione con Roma Capitale, se si pensa che la Lombardia, ad esempio, colloca ben quattro ospedali pubblici, più tre privati, nell’elenco dei ‘migliori’. Ma non solo, in tutta Italia, sono 16 le strutture sanitarie ricomprese tra le eccellenze mondiali: oltre alle 7 dette della Lombardia, ce ne sono poi 3 in Veneto (due pubbliche e una privata), altrettante, tutte pubbliche in Emilia Romagna, una in Piemonte (si tratta di struttura pubblica), una in toscana Toscana (sempre pubblica) e il Policlinico Gemelli.

Insomma, il servizio sanitario regionale del Lazio rimedia una sonora bocciatura con buona pace del governatore Zingaretti, ormai con le valigie pronte per accomodarsi a Palazzo Montecitorio (ieri è stato il primo a presentarsi all’ufficio della Camera per la registrazione dei neoeletti), e dell’assessore Alessio D’Amato, pronto a nuove e prestigiose avventure politico-elettorali.

Non si registrano commenti da parte del presidente della Giunta, mentre l’assessore D’Amato, si è limitato a sottolineare come l’Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini risulti essere il “primo ospedale pubblico in Italia per integrazione digitale, sviluppo dei servizi a distanza e utilizzo dell’intelligenza artificiale”.

Dall’opposizione, invece, sono arrivate diverse dichiarazioni. “Anche quest’anno gli ospedali del Lazio non raggiungono posizioni particolarmente degne di nota e, a parte il Policlinico Gemelli, che sappiamo essere struttura privata – ha evidenziato il consigliere della Lega, Daniele Giannini, membro della commissione Sanità -.Nella top 250 mondiale non c’è nessun nosocomio pubblico della nostra regione, ma dopo dieci anni di sanità a guida Pd e Zingaretti questo non ci stupisce affatto. Senza contare che nella classifica non è presente alcuna struttura laziale al di fuori dalla Capitale, a dimostrazione della difficoltà dei cittadini delle province ad avere un servizio sanitario territoriale soddisfacente, ma del resto non ne avevamo la benché minima speranza”.

In un’ulteriore nota, lo stesso Giannini, sottolinea lo stupore nell’apprendere che “Zingaretti è stato il primo a registrarsi alla Camera dei Deputati nella giornata di accredito per i neo parlamentari: un tempismo perfetto non c’è che dire! ma la stessa cosa non si può affermare per il sistema sanitario del Lazio, Regione che il governatore guida da 10 anni a questa parte e dove prenotare un esame specialistico, anche urgente, è un calvario, una vera e propria odissea. Attese sterminate e nervi a fior di pelle – prosegue il componente della commissione Sanità – questo è quello a cui vanno incontro i cittadini della nostra regione, finendo poi, in molti casi, per ricorrere al privato per sfinimento”

L’esponente del Carroccio infierisce poi ricordando i tempi di attesa per i vari esami diagnostici nel Lazio: “Sapete quante tac addome superiore rispettano i tempi d’attesa? Solo il 68%! E per un ECG da sforzo? Solo il 15%! Per una risonanza addome inferiore? Il 44% delle prenotazioni! Risonanza al cervello? 59%! Ecografia alla mammella? 67%! Ecografia a capo e collo? 67%! Colonscopia? 60% di indice TDA! E potremmo continuare. Insomma – conclude Giannini – se si ha il sospetto di avere un male, anche grave, bisogna attendere mesi e mesi e fare gli scongiuri. Noi tutto questo non lo dimentichiamo e ne siamo certi, non lo dimenticheranno nemmeno i cittadini del Lazio”.

Per Giancarlo Righini (consigliere di Fratelli d’Italia) la classifica stilata dalla rivista statunitense Newsweek “cancella definitivamente la narrazione trionfalistica di Zingaretti, gli alibi e gli annunci per la propaganda elettorale. La sinistra al governo della regione ha palesato lacune incolmabili in capacità progettuali e organizzative. Sia nella capitale che nelle provincie, sia nei grandi centri che nelle zone nell’interno, la rete ospedaliera è stata fortemente ridimensionata, senza minimamente potenziare la medicina territoriale”.

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