Per ora solo chiacchiere. La reinternalizzazione dei servizi del 118 resta una vaga promessa, senza alcuna concretezza. Anzi, l’Agenzia regionale emergenza sanitaria (Ares 118) continua ad emanare nuovi bandi o prorogare contratti con le società private che forniscono medici, infermieri e automezzi per gli interventi di emergenza.
Eppure sembrava che la questione potesse essere definita entro quest’anno. Tanto che nello scorso mese di giugno, l’Ares aveva predisposto un ultimo bando – definito ‘gara ponte’ – che appunto avrebbe dovuto traghettare il completamento delle procedure per il rientro, sotto la gestione diretta dell’Agenzia, di tutti i servizi finora appaltati a società private e onlus, a costi non sempre convenienti per la Regione e con stipendi miseri per il personale impiegato.
Invece, già a metà dell’estate, la stessa Ares 118, prevedendo che l’iter per i concorsi e le assunzioni finalizzati a reiternalizzare i servizi sarebbe durato diversi mesi e sicuramente più dell’anno in corso, ha provveduto a pubblicare nuove selezioni per affidare, ancora una volta in appalto a privati, i servizi emergenziali extraospedalieri, che si attendeva tornassero nell’alveo della gestione diretta e pubblica.
“In Regione, sulla sanità, si predica bene e si razzola male, anzi malissimo” è l’amaro commento che ha fatto la riguardo il segretario nazionale dell’Ugl Salute Gianluca Giuliano ricordando come la “vaga promessa di reinternalizzazione dei servizi del 118 sembra essere rimasta un miraggio”.
Giuliano dice di rendersi conto che la realtà sia ben altra da quella raccontata e che, nonostante i ripetuti solleciti, si continui senza freni ad appaltare il soccorso extra ospedaliero.
“Lo scorso giugno – aggiungono da Ugl Salute – Ares ha bandito un appalto, definito gara ponte, che dovrebbe traghettare fino alla internalizzazione definitiva ma l’assegnazione finale, a quanto sembra, non avverrà prima di Gennaio 2023. Ecco allora pronta una nuova delibera, la 804/dg dell’11 agosto vista la scadenza dei precedenti appalti per coprire i mesi di Novembre e Dicembre aperta a enti commerciali e onlus”.
Per la sigla sindacale e per il segretario Giuliano la situazione è “paradossale” e “coinvolge tantissimi operatori che lavorano da diversi anni per società appaltanti del 118. Lo fanno con tutele economiche e normative, molto inferiori rispetto ai corrispettivi dipendenti Ares, che peggiorano ulteriormente la loro condizione lavorativa ogni qual volta i servizi vengono trasferiti ad altri enti”. La Ugl Salute si dice allora “pronta a mettere in atto tutte le iniziative necessarie per far sì che questa vertenza, che si trascina da tempo, possa avere una risoluzione che rispetti la dignità dei tanti professionisti che garantiscono il primo soccorso ai cittadini del Lazio”.