Accordicchio di bassa… Lega o vera competizione?

Le voci che da qualche giorno si rincorrono sulla possibilità che Adriano Piacentini si candidi con la Lega anziché con Forza Italia al consiglio regionale potrebbero essere fondate. In realtà si tratterebbe della logica conclusione di un’ operazione nata per portare alla Pisana, dopo tanti passaggi a vuoto, un esponente di centrodestra del capoluogo votato da tutto quel gruppo civico che insieme alla Lega ha sostenuto Ottaviani nei dieci anni del suo mandato. Gruppo che è stato decisivo nell’affidare a Riccardo Mastrangeli la successione al neo-deputato del Carroccio.

L’operazione però, e c’è un però grande come una casa, era stata congegnata e disegnata per arrivare a dama (leggasi consigliere). Adesso invece rischia di trasformarsi in un flebile appoggio all’elezione di Pasquale Ciacciarelli (in cambio di un sostegno per Mastrangeli presidente della Provincia).
Ma chi conosce bene i meccanismi della politica sa bene che le operazioni riescono se si intrecciano bene le finalità e la giusta convenienza per tutte le parti in causa.
E qui in realtà ci sarebbe più di qualche cosa che non quadra.
Perché è notorio che nella Lega (e nel gruppo dei sostenitori di Ottaviani) c’è un solo nome in grado di battagliare ed eventualmente superare Ciacciarelli. Ed è quello del Presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Tagliaferri.
Unanimemente riconosciuto come il king-maker dell’accordo del centrodestra che ha permesso la vittoria di Mastrangeli. Vittoria che ha prodotto poi l’effetto di proiettare Nicola Ottaviani in Parlamento.
Ed è altrettanto noto che Massimiliano Tagliaferri partirebbe con una dote che nessun altro contendente alla poltrona di Ciacciarelli ha dalla propria parte: un bottino valutabile nell’ordine dei 2.500/3.000 voti nella sua città natale, Alatri.
Che uniti a quelli del gruppo di Frosinone lo porterebbero subito (con due comuni) a insidiare la prima posizione dell’attuale esponente del Carroccio alla Pisana.
Ma questa opzione non rientra nel quadro evidentemente disegnato a tavolino dalla coppia Abbruzzese-Ottaviani. Con il primo che vuole Piacentini solo in qualità di portatore di voti per rafforzare la percentuale della Lega e non gradisce l’outsider Tagliaferri con la sua effettiva competitività. E con il secondo poco interessato a creare le condizioni per un’escalation politica così importante per uno dei suoi.
Ecco perchè la discussione che sta animando in queste ore le chat leghiste è molto seria e potrebbe riservare sorprese già nei prossimi giorni. E perchè questa volta non tutti si sentirebbero obbligati a partecipare ad un’operazione al ribasso che era stata congegnata in tutt’altro modo.