Franco Mottola è indagato per pedopornografia. Un nuovo sconcertante dettaglio emerso nel corso dell’ultima udienza sull’omicidio Serena Mollicone, che si aggiunge alle accuse di omicidio e occultamento di cadavere per l’ex comandante dell’arma dei Carabinieri di Arce.
Il procedimento avviato dalla procura di Napoli è ancora in corso.
Ad accusare Franco Mottola è stato il vicebrigadiere Luigi Giobbe, invitato a deporre in merito ad alcuni file rinvenuti nel cellulare del militare, nel quale sarebbero appunto state trovate circa una decina di foto di natura sessuale a sfondo pedopornografico.
Franco Mottola, suo figlio e sua moglie sono imputati per l’omicidio di Serena Mollicone. Giobbe ha aggiunto di aver trovato anche un’immagine di Yara Gambirasio, la 13enne uccisa nel 2010 a Brembate di Sopra e quella di una donna colpita al volto da un uomo. Le foto non hanno datazione e non si è accertato se potessero essere materiale d’indagine dell’allora maresciallo.
Durissima è stata la risposta della famiglia Mottola che si è affidata al suo portavoce, il criminologo Carmelo Lavorino: ”Al momento opportuno viene calato il jolly del sospetto senza prove e dell’infamia della caccia alle streghe. In un processo dove l’impianto accusatorio basato sul nulla si sta sgretolando, dove i testimoni dell’accusa si sono rivelati boomerang, dove le consulenze scientifiche dei Pm (pagate inutilmente migliaia di euro) si manifestano in tutta la loro vacuità, arriva il diversivo del ‘sospetto di pedopornografia’.
Su circa 30.000 foto rinvenute su un supporto informatico dei Mottola, chiarisce il professor Lavorino, sono state rinvenute ben dieci foto ipotizzate ‘pedopornografiche’, al che scatta la caccia-condanna all’untore di manzoniana memoria, cioè allo ‘zozzone maresciallazzo’ che ha dieci foto provenienti/scaricate da chissà dove e quando. E la notizia scioccante di un sospetto non dimostrato domina – accusa il portavoce della famiglia Mollicone – le cronache processuali dell’omicidio di Serena Mollicone: così si fa dimenticare che l’inchiesta è fondata sul nulla. Il Maresciallo Mottola è stato buttato ancora una volta nelle ganasce trituratutto dei forcaioli seminatori dell’infamia e del sospetto, alla faccia della presunzione d’innocenza”.
Qui la storia dettagliata di Serena Mollicone https://www.politica7.it/la-storia-di-serena-mollicone/