C’è anche Latina tra le priorità del ministro Salvini. Il ministro ha postato una foto che lo ritraeva seduto alla nuova scrivania mentre sfogliava dei documenti. “Si tratta di più di 150 progetti selezionati da Messina a Brescia, da Milano a Bari, da Latina a Cuneo, da Treviso a Caserta -ha scritto Salvini– Previsti interventi su migliaia di abitazioni e quartieri, con grande attenzione per le periferie: sarà una delle nostre priorità”.
Quindi ha spiegato l’ambito in cui intende muoversi sin dai primi giorni del suo incarico. “Al lavoro per far ripartire i cantieri, da Nord a Sud -ha evidenziato Salvini– Non solo strade, porti, ferrovie o caserme: sul tavolo ci sono già 2,8 miliardi per il piano speciale per l’edilizia sociale e la rigenerazione urbana. Si tratta di più di 150 progetti selezionati da Messina a Brescia, da Milano a Bari, da Latina a Cuneo, da Treviso a Caserta”.
L’auspicio è che per quanto concerne l’area pontina si punti sull’urgente capitolo riguardante le infrastrutture. Ci si aspetta un cambio di passo rispetto ad un passato caratterizzato da promesse e annunci. Sicuramente il Corridoio autostradale Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone possono rappresentare la possibile svolta. Non dobbiamo dimenticare che il sistema produttivo dell’area di Latina risulta fin troppo penalizzato dal pessimo collegamento con l’autostrada.
Che Salvini guardi con attenzione al territorio pontino non è una novità. Non è un caso che il leader della Lega ha concluso la campagna elettorale per le politiche proprio nel capoluogo. “Non vengo qui a Latina a promettere soldi a tutti” aveva esclamato dichiarato Matteo Salvini nel suo comizio finale, concentrando però il suo intervento sui cavalli di battaglia del Carroccio: Flat tax per l’azzeramento dell’Iva sui beni di prima necessità, per un aiuto concreto a famiglie e imprese contro il caro bollette e la riforma delle pensioni con Quota 41.
L’APPELLO DI UNINDUSTRIA
Ad ogni modo è il tema del gap infrastrutturale ad essere centrale per la provincia pontina. Anche gli industriali vanno in pressing. “Per far decollare questa provincia servono infrastrutture adeguate”. Pierpaolo Pontecorvo, presidente provinciale di Unindustria Latina è intervenuto sottolineando anche il ruolo dell’Ue: “Il problema per le nostre aziende e per tutto il comparto economico pontino è sempre quello legato alle infrastrutture, in primis la Roma-Latina Ora però, c’è forse uno spiraglio. La Commissione Europea ha proposto l’ampliamento della rete dei nodi urbani, con l’inclusione di ulteriori 40 centri urbani italiani superiori a 100.000 abitanti, o capoluoghi di regione con caratteristiche demografiche anche inferiori, per favorire la piena coesione territoriale. Tra questi, unico nel Lazio oltre a Roma, c’è Latina. L’auspicio ora è che non ci si faccia sfuggire questa occasione”.