Scatta un allarme sul futuro di numerose imprese pontine alle prese con il caro energia. L’associazione imprese Horeca ha messo in guardia enti ed istituzioni sul rischio di un disastro economico sempre più alle porte. “Centinaia di ristoratori e albergatori della nostra provincia sono in difficoltà e chiedono aiuto alle istituzioni” ha affermato Italo Di Cocco, presidente di Horeca.
E’ ovvio che da questa situazione a soffrire in maniera significativa sono molti settori del terziario: i servizi di ristorazione, la distribuzione, in maniera particolare il dettaglio, la logistica e i trasporti che sono stati colpiti in questi mesi oltre che dall’aumento delle bollette energetiche da quello dei costi del carburante.
DIFFICOLTA’ CRESCENTI
“I ristoratori e gli albergatori hanno bisogno di un supporto da parte delle Istituzioni – ha affermato Italo Di Cocco, presidente dell’associazione di Imprese Horeca, l’associazione che tiene insieme imprenditori e fornitori, luce, gas, acqua e poi ancora la Tari. Tra i nostri numerosi associati, il timore delle prossime bollette è davvero alto. Faccio un esempio: le cucine hanno l’obbligo per legge di diversificare la conservazione dei vari alimenti, per cui ad ogni categoria di alimento corrisponde un impianto refrigerante”.
Dal presidente Di Cocco è partita la richiesta di un sostegno da parte delle istituzioni nei confronti del sistema imprese.
“Si può immaginare – ha proseguito Di Cocco, per oltre trentacinque anni presidente di Fipe Confcommercio – che avendo diversi congelatori e frigoriferi la spesa sarà quanto meno quintuplicata. Lo stesso timore lo hanno gli albergatori, i quali, oltre ai problemi citati precedentemente, si trovano a climatizzare le stanze, per dovere e senso di ospitalità. Siamo giunti ad una situazione in cui è necessario che le istituzioni sostengano concretamente il nostro settore.
Perché il rischio che in tanti non ce la facciano ad andare avanti è concreto. Alle amministrazioni locali chiediamo di prevedere agevolazioni sulla Tari, l’annullamento delle tasse sul suolo pubblico e al Governo nazionale un impegno, perlomeno, per la dilazione dei pagamenti. Il rischio c’è, ed è un rischio che la provincia di Latina e Frosinone corrono seriamente, pertanto, non lo si può non tenere in considerazione, se vogliamo tutti che il nostro territorio continui ad essere quella perla preziosa che è”.
Senza dimenticare che l’esplosione dei costi dell’energia potrebbe compromettere quegli spazi di autonomia e sovranità alimentare che fino ad oggi le imprese agricole italiane sono riuscite a difendere. Solo nel Lazio la filiera agroalimentare rappresenta il 3 per cento della ricchezza con 6,3 miliardi di fatturato annui. Tutto questo ora è fortemente a rischio.