In 9 mesi, da gennaio a settembre del 2022, in Italia ci sono stati 574 gli incidenti mortali sul lavoro (216 quelli accaduti mentre il lavoratore stava recandosi sul posto di lavoro o rientrando in casa).
L’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering, ha voluto segnalare la gravità di questi numeri in occasione “Settimana europea della sicurezza sul lavoro”.
A guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la Lombardia (93 morti). Seguono: Lazio (53), Veneto (52), Campania e Piemonte (46), Emilia Romagna (44), Toscana (43), Sicilia (41), Puglia (37), Trentino Alto Adige (25), Calabria (18), Marche (17), Umbria (12), Sardegna (11), Abruzzo (10), Liguria (9), Valle D’Aosta e Basilicata (6), Molise (3) e Friuli Venezia Giulia (2).
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza Vega dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale ed il valore medio nazionale
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale ed il 125% dell’incidenza media nazionale
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale
La classifica delle province (con esclusioni dei casi di sinistro in itinere) non porta buone notizie per la Ciociaria, mentre il resto delle province del Lazio si collocano in zone più ‘sicure’. La provincia di Frosinone, infatti, si colloca al secondo posto nazionale per incidenza di infortuni ogni milione di occupati (è questo l’indice di riferimento per la graduatoria) con 13 casi 168.349 occupati da gennaio a settembre 2022, l’indice è pari a 113,8; il primo posto va ad Aosta con 6 casi su 52.741 occupati (indice 113,8).
Così le altre province del Lazio: Roma è al 64° posto, con un indice di 19,7; Latina è al 53° con un indice di 24,3; Viterbo è al 94° con un indice di 9,0 e Rieti è al 98° con un indice di 0,0 (non ha avuto incidenti mortali)
Nei primi nove mesi del 2022 il settore Costruzioni fa registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 92. Seguono: Trasporti e Magazzinaggio (85) e Attività manifatturiere (62).
La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (218 su un totale di 574). Ma l’indice di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati viene rilevato ancora tra i lavoratori più anziani, gli ultra sessantacinquenni, che registrano 73,8 infortuni mortali ogni milione di occupati. L’incidenza di mortalità minima rimane, invece, ancora nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 13,5), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 20,8 infortuni mortali ogni milione di occupati. Questi dati confermano anche alla fine dei primi tre trimestri del 2022 che la maggior frequenza di infortuni mortali si riscontra tra i lavoratori più vecchi.
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a settembre del 2022 sono 41 su 574. In 40, invece, hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.
Alla fine dei primi nove mesi 2022 è il lunedì il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali (più precisamente il 19% del totale degli infortuni mortali in occasione di lavoro).
Ma a preoccupare non sono solo i “valori assoluti” delle vittime, quanto anche l’andamento di crescita percentuale degli infortuni morali e non, saliti del 35% rispetto a 12 mesi fa. Le maggiori denunce di sinistro sul lavoro riguardano i settori delle costruzioni, delle attività manifatturiere e dei trasporti.
Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio, sottolinea: “Sono 790 i lavoratori che da gennaio a settembre 2022 hanno perso la vita da Nord a Sud, con una media di 88 vittime al mese, erano 85 fino ad agosto 2022. Una media tragica che, oltre ad aumentare rispetto al mese precedente, sottende oltre 20 decessi alla settimana e circa tre infortuni mortali al giorno. Sono 574 gli infortuni mortali verificatisi in occasione di lavoro e 216 in itinere. Lo scorso anno i decessi totali erano 910, quindi, apparentemente stiamo osservando un decremento della mortalità (- 13%). Ma, ancora una volta, non possiamo fare a meno di sottolineare e ricordare come quest’anno siano quasi sparite le vittime Covid (14 su 677 secondo gli ultimi dati disponibili di fine agosto 2022) che, invece, lo scorso anno costituivano tragicamente più di un terzo dei decessi sul lavoro (271 su 772). E questo significa solo una cosa: passata l’emergenza pandemica, rimane quella dell’insicurezza sul lavoro”.