Un’interrogazione consiliare destinata a rimanere senza risposta. E’ quella depositata nei giorni scorsi dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera e Giancarlo Righini, in merito all’ingiustificato silenzio che la Regione Lazio continua a mantenere sulla richiesta del Comune di Atina di fuoriuscire dal perimetro di contribuenza del Consorzio di Bonifica “Valle del Liri”.
Un’interrogazione, rivolta al presidente della Giunta Nicola Zingaretti e all’assessore all’Agricoltura Enrica Onorati, destinata a rimanere senza risposta, dicevamo, perché con ogni probabilità tra oggi e sabato il governatore Zingaretti – eletto deputato ed incassata l’approvazione da parte dell’Aula della Pisana del cosiddetto ‘Collegato di bilancio’ – dovrebbe firmare le proprie dimissioni, causando lo scioglimento del Consiglio e l’avvio dell’iter per le nuove elezioni regionali.
Un’interrogazione senza risposta, del resto, non è una novità per la Pisana, dove solo l’altro ieri la consigliera Chiara Colosimo ha ricordato al Presidente del consiglio regionale che su 130 interrogazioni presentate nell’arco della legislatura, c’è stata risposta solo a 30.
Con il loro atto ispettivo, Ghera e Righini ricordano a Zingaretti e Onorati che il Comune di Atina, oltre due anni fa (il 30 ottobre 2019) ha sancito la volontà di recedere dal Consorzio di bonifica di Cassino, spiegando come la comunità atinate non avesse nessun utilità dall’attività del Consorzio medesimo ed evidenziando che “il Consorzio elude da tempo le proprie finalità e i propri compiti istituzionali come è possibile rilevare dallo stato di abbandono degli alvei del torrente Mollarino, del fiume Melfa, del Rio Molle, del Rio Stanco e del Rio Cancello documentata da idonea relazione tecnica; anche il perdurare dello stato di incuria ha influito sui danni ai beni derivanti dallo straripamento del fiume Melfa e del Rio Molle avvenuto nel mese di ottobre 2018; le richieste di pagamento pervenute sono assolutamente ingiustificate rispetto alle opere eseguite ed ai benefici derivanti, attesa la natura episodica degli interventi e la loro inadeguatezza”. Eh sì, perché benché il Consorzio non apporti alcun beneficio ad Atina, le cartelle di pagamento per il contributo consortile arrivano puntuali ai cittadini e sempre con importi più cari, con buona pace anche della giurisprudenza che vorrebbe il pagamento dovuto solo a patto che il consorziato ottenga qualche vantaggio dall’appartenere al consorzio.
Ghera e Righini, nel loro atto ispettivo, ricordano infatti che la Corte Costituzionale ha evidenziato come l’applicazione del tributo e quindi l’assoggettabilità a contribuzione debba essere subordinata alla sussistenza del beneficio derivante dall’opera di bonifica da parte del Consorzio. Per cui è agevole concludere che la contribuzione non può essere imposta per la sola appartenenza al perimetro del Consorzio da parte del Comune, ma richiede la sussistenza di un beneficio diretto ed immediato per la comunità interessata.
Sul punto il Comune di Atina ha anche rappresentato e documentato l’assenza di interventi da parte del consorzio in occasione di apposite riunioni tenutesi presso le Commissioni Agricoltura e Ambiente e Tutela del Territorio del Consiglio regionale “dedicate al tema ed in occasione delle quali sono state esaminate le ragioni poste a fondamento della volontà del Comune di recedere dal Consorzio”.
Ad oggi, la Regione non ha ancora assunto alcun atto in riscontro all’istanza del Comune di Atina deciso ad abbandonare il Consorzio di bonifica.
Da qui l’interrogazione dei due esponenti del partito di Meloni che hanno chiesto a presidente e assessore “le ragioni per le quali alla data odierna non sia stata assunto un formale provvedimento in relazione alla decisione assunta dal Comune di Atina di uscire dal perimetro di contribuenza del Consorzio Valle del Liri di cui alla deliberazione del consiglio comunale n. 30 del 30 ottobre 2019, attese le competenze attribuite in materia alla Regione; se intendano con l’urgenza che il caso richiede assumere i provvedimenti di propria competenza volti alla presa d’atto e alla contestuale autorizzazione alla modificazione del perimetro di contribuenza del Consorzio Valle del Liri con la esclusione del Comune di Atina per le ragioni esposte”.