Fino a 60 ore di lavoro a settimana. Costretti a dormire nei camion per vigilare sui mezzi loro affidati ed a farsi le docce negli autogrill. Inoltre, pur lavorando per Acea non hanno neanche l’acqua potabile nella loro sede.
Sono i lavoratori di Aquaser, azienda del gruppo Acea Spa, che lunedì mattina hanno scioperato e manifestato davanti alla sede di piazzale Ostiense a Roma, sede del colosso romano, per “denunciare gravi carenze sulla sicurezza e sui salari” come ha spiegato l’Ugl Lavoro Privato che è al fianco dei lavoratori.
Aquaser Srl si occupa del recupero e smaltimento dei fanghi prodotti dai depuratori di Roma e Frosinone, trasportandoli negli impianti di trattamento collocati soprattutto nel Nord Italia.
“Lavorano finanche 60 ore a settimana, dormono sui camion pieni di rifiuti perché devono vigilare i mezzi aziendali e sono costretti a farsi le docce negli autogrill perché l’azienda non paga neppure il pernotto in un albergo – denunciano dall’Ugl -. Grazie ad accordi scellerati sottoscritti da Cgil e Uil, vengono penalizzati se si ammalano, con la perdita fino a 900 euro su uno stipendio già misero. Nel capannone di Valmontone, che dovrebbe essere la sede di lavoro, non c’è neppure acqua potabile per bere, lavarsi le mani e farsi la doccia a fine servizio”.
Aquaser srl, a fine 2021, ha visto riorganizzare la propria partecipazione azionaria con Acea Spa che ha trasferito, alla propria partecipata Acea Ambiente, l’87,29% delle azioni. Successivamente, Acea Ambiente ha trasferito una piccola parte delle azioni appena ricevute (fino a massimo il 3%) anche ad altre società del gruppo, tra cui la ciociara Acea Ato 5 (gestione idrica di Frosinone e provincia) che ha acquisto 1% delle quote di Aquaser a fronte del pagamento di 261.000 euro.
“Stiamo parlando di un’azienda – incalzano dal sindacato – che solo nel 2021 ha prodotto circa 3 milioni di utili. Stiamo parlando del gruppo Acea che macina extraprofitti sulla pelle di lavoratori e cittadini e che paga al suo Ad Fabrizio Palermo quasi un milione e 600 mila euro all’anno. Stiamo parlando di un’ azienda che eroga servizi pubblici essenziali e che fa arricchire il Comune di Roma che non si degna di reinvestire gli utili per calmierare il caro bollette e per efficientare i servizi. Però l’unica preoccupazione del sindaco fantasma Roberto Gualtieri è di costruire il termovalorizzatore che inquinerà l’ambiente, toglierà posti di lavoro e farà guadagnare solo i soci Acea”.
La sigla sindacale Usb ha richiesto un incontro e “non intende lasciare il presidio fino a che una delegazione non verrà ricevuta”.