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Forza Italia sfida D’Amato sulla sanità pontina. Fazzone parte in anticipo e centra il bersaglio. Nomination più vicina per la Colosimo

Marco Battistini
Dagli alleati di FdI è arrivata la richiesta a non temporeggiare, come avvenne per le comunali di Roma con la scelta in extremis di Enrico Michetti, per non concedere alcun vantaggio al centrosinistra.
Novembre 23, 2022
Chiara Colosimo, papabile candidata alla presidenza della Regione Lazio

La sanità come primo terreno di battaglia a Latina in vista delle regionali. Forza Italia da sempre pur dialogante, non ha lesinato critiche verso la gestione sanitaria della Regione. Claudio Fazzone insieme al capogruppo alla Pisana Pino Simeone, hanno chiesto l’intervento del ministro della salute, Orazio Schillaci, per fare luce sulla riorganizzazione della rete per l’emergenza cardiologica nel Lazio. 

FAZZONE SFIDA D’AMATO

I vertici azzurri hanno messo nel mirino gli ultimi atti dell’amministrazione Zingaretti. A scoprire una falla nel sistema è stato Simeone. Secondo quest’ultimo, una determina del 24 giugno 2022, a firma del direttore della direzione salute ed integrazione socio sanitaria della regione Lazio, Massimo Annicchiarico, andrebbe a colpire l’efficienza della rete nella provincia di Latina.

Il “protocollo” previsto nella determina prevede che la Centrale operativa del 118 di Roma stabilisca la destinazione del paziente sulla base dei diversi quadri clinici ed elettrocardiografici e l’ubicazione e la capacità di risposta dei diversi nodi della rete. Questo significa che dalla provincia di Latina ogni elettrocardiogramma (ECG) dovrà essere inviato alla Centrale operativa del 118 di Roma per poi essere rinviato a Latina allungando i tempi che, al contrario, dovrebbero essere sempre più contratti se si vogliono salvare le vite dei pazienti. Un progetto, inoltre, che andrebbe a contrastare con gli eccellenti risultati raggiunti, dal 2011 ad oggi, proprio dalla rete per l’emergenza cardiologica attivata presso il Dea di II livello dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina che si è collocato in oltre dieci anni di attività ai primi posti in Italia per l’efficienza della rete, il numero di interventi effettuati e di vite salvate.

L’assessore alla sanità del Lazio, attuale candidato del Pd alle prossime elezioni, Alessio D’Amato, ha deciso di replicare a Simeone e Fazzone, escludendo cambiamenti nella rete, almeno per l’immediato. “La rete cardiovascolare nel Lazio ha consentito negli ultimi anni di salvare oltre 1.300 persone –ha dichiarato D’Amato in una nota- raddoppiando di fatto il numero di coloro che sono stati sottoposti ad angioplastica primaria e Latina è sempre stata su questo una eccellenza. Rispetto alla situazione attuale non c’è alcuna modifica operativa, tant’è che la determina a cui si fa riferimento è di giugno e da allora ad oggi nulla è cambiato e non cambierà”.

La replica di D’Amato non ha però convinto i due leader azzurri che lo hanno prontamente criticato, chiamando in causa anche la manager dell’Asl di Latina. “Abbiamo letto con interesse l’accorata risposta fornita, all’unisono, dall’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato e dal direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, che sui dubbi sollevati da Forza Italia, danno i numeri di un’eccellenza che non solo conosciamo bene considerato che eravamo alla guida della provincia di Latina quando il protocollo per l’attivazione della rete per l’emergenza cardiologica pontina è stata attivata. Nessuno dei due, però, entra nel merito di quanto è messo nero su bianco nella determinazione del 24 giugno 2022. Siamo felici di apprendere che sia D’Amato che la Cavalli reputano un’eccellenza la rete per l’emergenza cardiologica pontina. Ma le parole non bastano. Se nulla cambia passino ai fatti e la Regione Lazio modifichi la determinazione. Attendiamo fiduciosi di vedere una presa di posizione concreta, intanto, proseguiremo con le iniziative messe in atto a partire dalla richiesta di audizione sul tema in consiglio regionale”. 

Si tratta solo del primo atto di un lungo scontro che molto probabilmente caratterizzerà la prossima campagna elettorale. FI ha scelto il tema della sanità per attaccare il candidato del Pd alla presidenza della Regione ed è facile che in provincia di Latina possa mietere consensi in un elettorato stanco di servizi poco efficienti e lungaggini burocratiche esasperanti.

ATTESA PER LA NOMINATION

Sul fronte più marcatamente politico, la coalizione di centrodestra non ha ancora deciso il suo candidato presidente. L’incontro decisivo tra i leader nazionali, che si sarebbe dovuto tenere nei giorni scorsi, è slittato alla fine di questa settimana. Salvo clamorosi colpi di scena, sarà Fratelli d’Italia ad esprimere la candidatura, forte del risultato ottenuto alle politiche. Si aspetta la premier Giorgia Meloni, alle prese con la Manovra di bilancio, dopodiché la decisone sul candidato verrà presa dai vertici nazionali “a stretto giro, a giorni”, assicurano alcune fonti ad “Agenzia Nova”. Tra i profili in corsa si allontana l’ipotesi di un candidato “civico”, quindi quella più accreditata di Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa, da sempre vicino al centrodestra. Mentre, tra i nomi politici, ritorna ad avanzare fortemente la possibile candidatura della neo deputata Chiara Colosimo, ex consigliera regionale e fedelissima di Giorgia Meloni, che al momento sembra essere in pole position. Resta in campo l’ipotesi Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, anche se con quotazioni al ribasso.

Dagli alleati di FdI è arrivata la richiesta a non temporeggiare, come avvenne per le comunali di Roma con la scelta in extremis di Enrico Michetti, per non concedere alcun vantaggio al centrosinistra. In particolare, secondo quanto riferiscono le stesse fonti, sia in Forza Italia che nella Lega si vorrebbe puntare a un candidato politico e Chiara Colosimo potrebbe essere il tassello ideale anche per il partito della Meloni, al fine di completare un rinnovamento generazionale, riproponendo lo scenario della “donna giovane al comando” anche alla Pisana. Il profilo “civico”, invece, sarebbe gradito ad alcuni vertici nazionali della Lega, perché rappresenterebbe la coalizione, in grado di attirare voti anche oltre il centrodestra, ma con il rischio di essere meno noto all’elettorato.
Intanto, il tempo stringe: non è ancora ufficiale, ma le elezioni regionali del Lazio si dovrebbero tenere domenica 12 febbraio e nella mattina di lunedì 13 febbraio 2023. Daniele Leodori, presidente vicario della Regione Lazio, firmerà il decreto dopo aver contattato sia la Prefettura che il ministero dell’Interno per concludere tutte le procedure necessarie all’indizione delle elezioni. L’obiettivo sarebbe quello di firmare il decreto regionale, forse già domani o al massimo venerdì 25 novembre.

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