La situazione nei pronto soccorso del Lazio è fuori controllo. Se ne rende conto anche la Regione che ha approvato di corsa una “revisione del Piano regionale per la gestione del flusso di ricovero e del sovraffollamento in pronto soccorso”, come scritto in una lettera circolare mandata a tutte le Asl e aziende ospedaliere del Lazio. L’iniziativa segue la forte denuncia fatta con diversi servizi giornalistici dal quotidiano romano Il Tempo che ha documentato e fornito numeri shock sugli accessi e i tempi di attesa nei Pronto soccorso della Capitale.
L’attenzione sul funzionamento e sull’efficienza della Sanità del Lazio è sempre stata molto alta. Tuttavia, in vista delle elezioni regionali, il tema dell’efficienza del servizio sanitario regionale è ancora di più sotto i riflettori, non fosse altro perché uno dei candidati alla carica di governatore, per il centrosinistra, è proprio l’attuale assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. Giusto quindi capire quanto bene abbia gestito la salute dei cittadini del Lazio per verificare se meriti governare anche l’intera regione.
La situazione che si registra nei pronto soccorso non aiuta certo D’Amato, che cerca quindi di mettere una pezza: con una revisione del piano regionale dei ricoveri per decongestionare i pronto soccorso. Il piano revisionato è stato inviato nei giorni scorsi a tutte le Asl e Aziende Ospedaliere, che debbono aderirvi entro il 30 novembre, poi entro il 31 dicembre le stesse Asl e Aziende Ospedaliere, sulla scorta del piano revisionato, dovranno deliberarne uno proprio.
In base agli ultimi dati della stessa Regione, infatti, i tempi di attesa medi nei 50 pronto soccorso del Lazio sono di circa 12 ore per quasi il 43,7% delle persone in attesa di un ricovero. Se va bene, aggiungiamo noi.
C’è poi il collegato tema delle ambulanze bloccate davanti ai pronto soccorso proprio perché i pazienti trasportati restano in attesa di un ricovero sulle lettighe dei mezzi di soccorso.
Nel 2021, nella regione Lazio ci sono stati circa 1.406.000 accessi nei 50 pronto soccorso delle 5 province. Due terzi dei casi più gravi (codici arancione) hanno atteso oltre 15 minuti prima di una visita: “il 66,8% dei pazienti con codice 2 – afferma la stessa Regione – hanno atteso oltre 15 minuti per la visita e il 38,3% con codice 3 (azzurro) oltre 60 minuti”.
E se vi par poco, va aggiunto che l’effetto attesa ‘raddoppia’: si attende per la visita, anche se si è un codice ‘arancione’, cioè poco meno di un ‘rosso’, e si attende dopo la visita per il ricovero. La Regione riesce a dedurne anche che: “La permanenza prolungata in Pronto soccorso in attesa del posto letto di ricovero è la principale causa del sovraffollamento”. Capito?