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Biodigestori, doccia fredda per il sindaco Gualtieri: niente fondi Pnrr

Marco Battistini
I biodigestori, destinati allo smaltimento di 120 mila tonnellate annue di scarti organici, non rientrano nei fondi del Pnrr. Il sindaco si dice molto deluso: “Una scelta frutto di criteri sbagliati che non hanno tenuto conto né della popolazione, né del Programma Nazionale per la gestione dei rifiuti e dei suoi obiettivi sulla riduzione del gap impiantistico”
Dicembre 6, 2022
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri

Il ministero dell’Ambiente non ha accolto la richiesta di Ama, azienda capitolina per la gestione del ciclo dei rifiuti, per finanziare con fondi Pnrr, due biodigestori anaerobici, destinati allo smaltimento di 120 mila tonnellate annue di scarti organici.

Per i due impianti, collocati a Casal Selce, nel Municipio XIII, e a Cesano, nel Municipio XV, erano stati richiesti 80 milioni di euro, più 20 milioni per le strutture collegate necessarie alla selezione. Ma secondo il ministero le risorse destinate a queste spese con il Pnrr sono esaurite. In una nota, il sindaco Roberto Gualtieri, giudica la scelta incomprensibile.

GUALTIERI DELUSO

“Il mancato finanziamento con fondi Pnrr dei progetti presentati da Roma Capitale per la realizzazione di due biodigestori anaerobici e di due impianti per la selezione della carta e della plastica è una scelta incomprensibile da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

Una scelta frutto di criteri sbagliati che non hanno tenuto conto né della popolazione servita dalle città, né del Programma Nazionale per la gestione dei rifiuti e dei suoi obiettivi sulla riduzione del gap impiantistico”, afferma il sindaco.

La battaglia contro gli impianti è stata fin dall’inizio cavalcata nei territori dalle forze di centrodestra, e in particolare da Fratelli d’Italia e Lega, oggi al governo del Paese.

Esultano gli esponenti di FdI nel Municipio XIII: “Auspichiamo che il sindaco Gualtieri e l’assessore Alfonsi decidano, finalmente, di rinunciare a insistere sul quartiere di Casal Selce per la realizzazione di questa tipologia di impianti. Con il mancato finanziamento Pnrr non esistono, intatti, più vincoli rispetto all’allocazione geografica dell’impianto e la giunta comunale non ha più scuse”, ha detto il consigliere di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Trasparenza in Municipio XIII, Marco Giovagnorio.

GLI IMPIANTI

Quello di Roma non è un caso isolato. Infatti, nessuna delle grandi città metropolitane italiane ha ricevuto finanziamenti in questo senso, anche in conseguenza della scelta del Ministero di finanziare al 100% i progetti ammissibili in base al punteggio raggiunto.

Erano disponibili 450 milioni di euro per proposte ammissibili fino a 40 milioni di euro, in sostanza poco più di 10 impianti finanziabili nella loro interezza, col 40% di questi fondi destinati al nord e il 60% al centrosud.

Il Campidoglio, che aveva preventivato una spesa di 160 milioni per i quattro impianti, non intende arrendersi all’impossibilità di vedere finanziate queste infrastrutture. Un primo tentativo di recupero sarà fatto attraverso il dl Aiuti quater (all’interno del quale, tra l’altro, sono stati individuati i 40 milioni per cofinanziare l’impianto di recupero delle ceneri e di cattura della Co2, di supporto al termovalorizzatore) e inoltre verrà coinvolta l’Anci per intervenire sul Governo, proprio in virtù del fatto che le grandi aree metropolitane italiane sono rimaste a bocca asciutta rispetto a questo bando del Ministero dell’Ambiente.

Infine, va ricordato che Roma Capitale ha partecipato a un altro bando del dicastero di via Colombo, quello relativo alle isole ecologiche e ai cassonetti che però e’ ancora in valutazione. In questo caso la richiesta di finanziamento è di circa 10 milioni, uno per ciascuna delle 10 isole ecologiche che il Comune intende realizzare entro il 2030.

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