Mondiali 2022: Livakovic porta la Croazia ai quarti di finale, Brasile sul velluto

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Ottavi di finale ancora fatali per il Giappone, che va in vantaggio, sfiora la grande impresa trascinando la Croazia vice campione del mondo ai calci di rigore, ma poi va a sbattere su Livakovic.

Il portiere croato, che fino a ieri si era reso protagonista di un mondiale senza infamia e senza lode, si è preso prepotentemente la scena, parando ben tre dei quattro rigori “tirati” dai giocatori di giapponesi. E, nonostante l’errore di Livaia, che ha calciato il suo penalty con un pizzico di supponenza, i croati hanno potuto celebrare il terzo accesso ai quarti della loro storia.

La cabala è ora dalla loro parte perché nelle precedenti due occasioni riuscirono a staccare anche il pass per le semifinali, chiudendo poi al terzo posto nel 1998 e al secondo nel 2018. Per il Giappone è il quarto ottavo di finale fatale e il sogno di raggiungere per la prima volta i quarti anche stavolta è svanito sul più bello.

MAEDA E LA GRANDE ILLUSIONE

Chi ipotizzava una gara dominata da Modric e compagni è stato subito smentito dall’atteggiamento aggressivo dei giapponesi, che senza alcuna sudditanza hanno provato a fare la partita. I croati non sono rimasti certo a guardare e ne è scaturito un primo tempo vivace, con occasioni da una parte e dall’altra.

Il numero estratto in questa specie di calcistica lotteria è stato il 43, in possesso di Maeda, abile a sfruttare una corta respinta della difesa avversaria. Tre minuti prima i nipponici erano stati fermati dalla traversa, dopo una travolgente azione dell’ispiratissimo Kamada.

Al riposo si è andati così con gli uomini del Sol Levante in vantaggio e i loro tifosi festanti per un traguardo mai raggiunto, ma ora molto più vicino. Nella ripresa naturalmente la Croazia ha forzato i ritmi ed ha cercato in tutti i modi di riequilibrare il match, riuscendovi dopo soli 10’, grazie a Perisic, sfuggito a Yoshida e bravo a deviare di testa alle spalle di Gonda.

Da quel momento è iniziata un’avvincente partita a scacchi, con le due compagini molto attente ad evitare di prestare il fianco alle offensive avversarie. Ritmi alti, ma difese accorte e occasioni da rete col contagocce.

Nemmeno i trenta minuti supplementari sono riusciti a schiodare l’equilibrio e così si è arrivati, per la prima volta in questa edizione, ai calci di rigore. E qui ha scritto la sua gloriosa pagina Livakovic, che della Croazia non era, almeno sino a ieri, una stella di prima grandezza.

Le sue prodezze, in combinato disposto con le tremebonde esecuzioni dei rigoristi giapponesi, hanno prodotto un verdetto forte e chiaro, firmato da Pasalic. Ora però per la Croazia ci sarà il peggiore degli avversari, il funambolico Brasile che ha ritrovato Neymar.

BRASILE, CALCIO A RITMO DI SAMBA

È stata una recita davvero convincente, quella della nazionale verdeoro contro la Corea del Sud. Sull’esito del confronto ben pochi nutrivano dubbi, ma le proporzioni del successo hanno francamente sorpreso. Il primo tempo della nazionale carioca è stato un inno all’estetica del calcio, un tourbillon di passaggi filtranti, dribbling, giocate ad effetto, il tutto condito da 4 gol.

La buona volontà della Corea del Sud non è bastata ad arginare la valanga verdeoro: in gol Vinicius Jr, poi Neymar dal dischetto e ancora Richarlison e Paquetà. La sete di gol e di spettacolo, saziata abbondantemente nei primi 45’, ha lasciato il posto alla volontà di non maltrattare troppo gli asiatici, che hanno così trovato il modo di segnare il gol della bandiera.

Più volte delusi in questa aspettativa dalle parate di Alisson, i coreani hanno così regalato, con Seung Ho Paik, la sola gioia di giornata al nutrito gruppo di tifosi presenti al 974 Stadium.

Oggi tocca a Spagna e Portogallo, che contro Marocco e Svizzera proveranno ad onorare il pronostico per completare un tabellone dei quarti davvero straordinario per qualità e blasone.

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