La partita degli Egato a Latina è entrata nel vivo. Dopo l’improvvisa accelerazione che ha portato all’elezione di Mauro Buschini a Frosinone, fra pochi giorni si replicherà nella Capitale, dove Marco Vincenzi dovrebbe diventare presidente dell’Egato di Roma.
Toccherà successivamente a Latina. E qui la partita rischia di lacerare il centrodestra. E’ praticamente certo che sia proprio Forza Italia ad avere la governance del settore. Giuseppe Simeone è l’uomo indicato per il ruolo di presidente. Il capogruppo uscente alla Pisana non si ricandiderà per un terzo mandato ed ha tutte le carte in regola per guidare l’Egato di Latina.
La sua competenza nel settore è indiscutibile. E’ stato assessore all’Ambiente della Provincia negli anni ’90 e a lui si deve il piano rifiuti pontino più efficace e duraturo.
D’altronde come accade anche nelle altre province, grazie alle elezioni negli Egato si potrebbe allungare la carriera politica di tanti consiglieri regionali con uno stipendio di tutto rispetto. A beneficiarne sarà sicuramente il Pd che a Roma farà man bassa di consiglieri (5 o 6), mentre a Latina dovrebbe eleggerne 1.
EGATO, IL MECCANISMO E LE FUNZIONI DELL’ENTE
Ogni Egato oltre al presidente ha un consiglio composto da quattro membri. Il presidente percepisce ottomila euro al mese: l’80% della retribuzione del governatore della Regione. Ciascun consigliere invece prende quattromila euro al mese: il 40% dello stipendio del presidente della giunta regionale. Complessivamente si tratta di 42 posti, compreso il direttore.
Gli Egato si occupano di gestire il servizio integrato dei rifiuti: adottano il piano, affidano il servizio della gestione dei rifiuti, determinano le tariffe, organizzano la raccolta differenziata. In pratica esercitano le funzioni regionali sui rifiuti all’interno della propria provincia.
Gli Egato sono composti dall’assemblea dei sindaci dei Comuni della propria provincia e da un consiglio direttivo che resta in carica cinque anni ed eletto dai sindaci stessi.
In provincia di Latina Forza Italia può far valere una maggioranza di sindaci determinante nella scelta sia del presidente che dei consiglieri. Il timore che serpeggia nel centrodestra è relativo agli accordi per gli altri posti nel Consiglio. Fratelli d’Italia e Lega sono praticamente fuori gioco ed il rischio che restino a mani vuote è reale.
Il Pd avrà sicuramente un consigliere, i rumors parlano di Enrico Forte, qualora decidesse di non ricandidarsi per la Regione. Un altro posto potrebbe essere riservato ad un civico. E qui non si esclude che possa entrare in partita Lbc con la sua rete di movimenti affini nel territorio pontino.
LA DISPUTA SUI RIFIUTI
All’orizzonte c’è poi la ‘grana’ rappresentata dalla discarica provinciale. Il presidente Gerardo Stefanelli ha annunciato che prima di Natale sarà convocata la Commissione ambiente per aggiornamenti sul tema rifiuti e per alcune comunicazioni sull’interlocuzione con la Regione. “Stiamo preparando una nota complessa su diversi aspetti: la procedura e le regole di pianificazione della materia, le competenze amministrative tra i due enti e prima di Natale riuniremo una Commissione e anche un Consiglio sulla questione dei rifiuti” ha affermato il numero 1 di via Costa.
Vale la pena di ricordare che 6 mesi fa Illuminato Bonsignore, commissario ad acta nominato dalla Regione per la localizzazione di uno o più siti idonei alla realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti nel territorio della provincia di Latina, ha firmato il decreto con cui vengono individuate tre aree conformi ai requisiti di legge all’interno dell’Ambito territoriale pontino. Le aree scelte si trovano a Cisterna ed Aprilia: due nella città dei butteri, una ad Aprilia nell’ex cava Pontoni, di proprietà in parte di Stradaioli Holding Spa e in parte de “I Faggi Società Agricola Semplice di Stradaioli Rita“.
Il Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, ha firmato lo scorso 21 novembre il decreto n.78 con cui aggiorna il piano provinciale dei rifiuti provinciale inserendo in esso i tre siti individuati a Cisterna e Aprilia. Contemporaneamente è stata attivata anche la valutazione ambientale strategica sui tre siti ritenuti idonei dal Commissario. In pratica è stato dato il via alla procedura che porterà alla scelta definitiva. Ma a chi spetterà questa decisione? Tra Stefanelli e la Regione è iniziato un balletto sulle responsabilità e competenze, destinato a durare ancora per molto.