Sinistro formidabile, pelle d’acciaio, lingua veloce, mente salda e cuore indomabile. Quel cuore oggi si è fermato dopo aver lottato tre lunghi anni contro un avversario durissimo, come la leucemia: Sinisa Mihajlovic è morto all’età di 53 anni in un ospedale di Roma. L’annuncio della famiglia ha portato la brutta notizia in ogni dove e le reazioni sono state unanimi: infinita tristezza e messaggi di affetto per partecipare al dolore per la perdita di un grande uomo, prima che calciatore.
Sinisa Mihajlovic è morto: il comunicato della famiglia
Questo il comunicato della famiglia: “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato“.
L’ex allenatore del Bologna il 29 ottobre 2019 aveva sostenuto il trapianto di midollo osseo al Sant’Orsola di Bologna, con le successive dimissioni del 22 novembre. A inizio 2022 i nuovi campanelli d’allarme: oggi la fine di questo duello contro un avversario maledetto che si è rilevato tragicamente imbattibile.
La carriera del campione e i numerosi successi
Il palmarès di Sinisa Mihajlovic è impressionante: 3 titoli nazionali con la Vojvodina (89) e Stella Rossa (91 e 92), due scudetti con Lazio (2000) e Inter (2006), 4 Coppe Italia con Lazio (2000 e 2004) e Inter (2005 e 2006), 3 Supercoppe italiane con biancocelesti 98 e 2000) e nerazzurri (2005). Con la Stella Rossa, oltre alla Coppa Campioni, nel 1990 arrivò anche l’Intercontinentale. Una Coppa delle Coppe con la Lazio nel 1999, una Supercoppa europea nello stesso anno sempre con i biancocelesti.