Il rischio dell’anatra zoppa è forte, reale, concreto. Se anche la legge Del Rio non prevede l’istituto della sfiducia nei confronti del presidente, una prolungata paralisi amministrativa in Consiglio avrebbe come conseguenza l’ingovernabilità, che nessuno può permettersi. Neppure Luca Di Stefano, appena eletto presidente della Provincia di Frosinone con un risultato inaspettato ma convincente.
LUCA DI STEFANO E IL RISCHIO DELL’ANATRA ZOPPA: I RAPPORTI IN AULA
I consiglieri sono 12, che arrivano a 13 con il presidente. Di Stefano può contare su Enrico Pittiglio e Alessandro Mosticone (Partito Democratico). E naturalmente su Gianluca Quadrini, battitore libero dopo essere uscito dalla Lega. Con lui potrebbe esserci anche Alessandro Rea, che un anno fa è stato eletto nelle file del Polo Civico. Dunque 4 su 12 oppure 5 su 13.
Troppo pochi per evitare la condizione dell’anatra zoppa. Una condizione che alla lunga pesa sempre moltissimo. E con la quale hanno dovuto fare i conti, tra gli altri, l’ex Governatore del Lazio Nicola Zingaretti e l’ex sindaco di Latina Damiano Coletta. Luca Di Stefano effettuerà dei passaggi obbligati, primo fra tutti l’azzeramento delle deleghe ai consiglieri. Appunto per provare a costruirsi una maggioranza. Ma con chi? Difficile, almeno in questa prima fase, che possa ottenere il sostegno degli altri due consiglieri del Pd che non lo hanno appoggiato in campagna elettorale. Antonella Di Pucchio è una fedelissima di Antonio Pompeo, Gaetano Ranaldi del sindaco di Cassino Enzo Salera.
Nel partito il livello di scontro è fortissimo e gli spazi per una collaborazione immediata non si vedono. Certamente Di Stefano non potrà contare né sui due consiglieri della Lega (Luca Zaccari e Andrea Amata) né su quelli di Fratelli d’Italia (Daniele Maura e Riccardo Ambrosetti). Poi ci sono l’attuale vicepresidente Alessandro Cardinali e il consigliere Luigi Vacana. Entrambi “civici”, entrambi nella coalizione che ha sostenuto Luigi Germani. Cardinali e Vacana sono amministratori e politici esperti e lo hanno dimostrato. Posizionati al di fuori degli schemi dei partiti, rappresentano al momento la possibilità maggiore per Di Stefano sul piano di un confronto su base programmatica. Anche in questo caso però il percorso appare in salita e non privo di ostacoli. Mai dire mai comunque.
COSA PUO’ SUCCEDERE
La legge Del Rio non prevede che la metà più uno dei consiglieri provinciali possa sfiduciare il presidente della Provincia. Ci sono però determinate materie (in primis il bilancio) che devono essere trattate e votate in aula. Una maggioranza è importante e infatti non è stato per caso che negli ultimi otto anni Antonio Pompeo l’abbia cercata e trovata anche ottenendo il contributo delle opposizioni. Le nomine di Daniele Maura (Fratelli d’Italia) e Luca Zaccari (Lega) alla presidenza del consiglio provinciale hanno dato una veste istituzionale ad una collaborazione funzionale all’obiettivo di garantire l’espletamento dei lavori in aula. Un esempio: se il bilancio non dovesse essere approvato per un periodo di tempo non trascurabile, sarebbe inevitabile il commissariamento.
La paralisi dei lavori in Consiglio provinciale porterebbe comunque la Prefettura a verificare cosa sta succedendo. L’ombra del pantano amministrativo c’è e potrebbe allungarsi. Perciò Luca Di Stefano ha fretta di trovare una maggioranza stabile in Consiglio. La prospettiva dell’anatra zoppa non lo entusiasma.
LE MANOVRE NEL PD
Archiviata la pratica dell’elezione del presidente della Provincia, Francesco De Angelis è ora concentrato sulla composizione delle liste alle regionali. Punta su Sara Battisti, consigliere in carica alla Pisana. Il lavoro di preparazione di De Angelis ha già prodotto effetti importanti: Mauro Buschini al vertice dell’Egato ha liberato una casella determinante.
La vittoria di Luca Di Stefano alla Provincia è stato un duro colpo per Antonio Pompeo, che non intende mollare un centimetro pur di prendersi la rivincita. Il “ticket” immaginato per la Battisti è quello con il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi. Negli ultimi giorni però si sente parlare molto di Domenico Alfieri, sindaco di Paliano ed ex segretario del Pd.
In queste elezioni il suo ruolo è stato abbastanza tormentato e complesso: ha fatto parte della commissione dei saggi per l’individuazione del candidato alla presidenza. Poi ha deciso di schierarsi con Antonio Pompeo ed Enzo Salera, entrando a far parte della coalizione di Luigi Germani. Ma i “rumors” ricorrenti di un ticket con Sara Battisti per la Pisana avallerebbero anche l’ipotesi di un suo impegno al di sotto delle aspettative pro Germani.