Crescono di quasi il 27% le frodi creditizie in Italia. Il Lazio occupa il quinto posto nella classifica nazionale per numero di consumatori frodati: nei primi sei mesi del 2022 sono 1.537 i casi denunciati (un decimo di tutta Italia), poco più di 8 truffe al giorno.
Il raggiro è consumato mediante il furto di identità del malcapitato di turno al fine di ottenere, con i suoi dati, concessioni di credito o effettuare l’acquisto di beni, con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il prodotto acquistato.
Boom di frodi creditizie, la classifica delle province laziali
Nella nostra regione è ovviamente Roma – per numero di popolazione – a risultare la provincia più frodata del Lazio con circa 1.130 casi; segue Latina con 170 casi; a ruota segue Frosinone con 132 casi, quindi Viterbo con 73 e Rieti con 30.
Quadro nazionale e regionale
In base ai dati dell’ Osservatorio CRIF-Mister Credit, i consumatori colpiti, nel primo semestre 2022, sono stati oltre 15.400, con un importo medio delle stesse pari a 4.700 euro. Rispetto all’anno precedente è in crescita il numero di casi rilevati (+26,9%), mentre cala l’importo medio (-9,0%), ma solamente perché le organizzazioni criminali si sono orientate su finanziamenti fraudolenti di importo più contenuto rispetto all’anno precedente, che si era attestato a 5.168 Euro.
Nello specifico, lo studio evidenzia come, nel semestre di riferimento, il danno stimato abbia superato i 72 milioni di Euro, in aumento rispetto ai 63 milioni circa del 2021.
La ripartizione delle frodi creditizie su base regionale, evidenzia come i truffatori operino soprattutto a danno dei cittadini di Campania, Lombardia, Sicilia e Puglia, seguite da Lazio e Calabria. Si tratta delle stesse regioni che nel I semestre 2021 occupavano i primi posti. Il maggior incremento rispetto allo scorso anno si registra in Molise (+25,3%), mentre la Puglia registra un incremento del +23,7%. Inoltre, crescono anche le frodi in Friuli-Venezia Giulia (+12,8%) e Trentino-Alto Adige (+17,8%), mentre calano in Piemonte (-16,0%) e nelle Marche (-15,9%).
Se invece si tiene conto dell’ammontare del credito erogato, in alcune regioni emergono dei cambiamenti significativi: infatti, la Calabria scala la classifica passando dalla sesta alla prima posizione. Inoltre, analizzando il fenomeno in rapporto all’erogato, emerge che alcune regioni come Molise, Sardegna e Liguria spiccano nella classifica. In senso opposto, in Lombardia il fenomeno risulta ridimensionato in occasione dell’ultimo rilevamento.
Identikit delle vittime
Se si osserva la distribuzione delle frodi creditizie per classi di età, si inverte la tendenza evidenziata durante il 2021: la fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento percentuale delle frodi è quella dei 18-30enni (+9,5%), che restano anche la fascia più colpita, coinvolti in oltre 1 caso di frode su 4 (26,5% sul totale); seguono i 31-40enni (21,7%), i 41-50enni (21,6%), i 51-60enni (16,2%) e gli over 60 (13,6%). In tutti i gruppi over 30 si osserva una contrazione della quota di casi.
Frodi creditizie: criminali sempre più tecnologici
Nel report dell’Osservatorio si legge che: “Il fenomeno delle frodi creditizie realizzate attraverso il furto d’identità è un fenomeno che evolve nel tempo. I criminali sfruttano tecniche sempre più sofisticate per carpire i dati personali dei consumatori, che sono indispensabili per compiere le frodi. In questo periodo dell’anno, con l’aumento degli acquisti online, tra Black Friday e compere natalizie, è fondamentale porre attenzione all’utilizzo consapevole e attento dei nostri strumenti di pagamento e delle nostre informazioni personali”.
Tipologia di finanziamento-frode
Sempre il report spiega: “Il prestito finalizzato, seppur continui ad essere la tipologia di prodotto maggiormente coinvolto nei casi di frode (36,2%), registra un calo del -16,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Diminuiscono notevolmente i casi di frode che interessano le carte di credito (-64,1%), che nel I semestre 2021 erano arrivati a rappresentare oltre un quarto del totale dei casi registrati nel periodo . I casi sembrano essersi spostati dalle carte di credito tradizionali a quelle revolving, che rappresentano ora una quota del 21%. Anche il prestito personale nel I semestre 2022 risulta essere una delle tipologie di prodotto in calo (-31,7%), rappresentando l’11,3% del totale dei casi. Subisce invece un incremento del +69% la categoria dei mutui, che nel I semestre 2022 rappresenta il 4,1% del totale dei casi”.