Dopo i partiti maggiori, Rocca ha avuto modo di incontrare anche le forze minori del centrodestra. Il prossimo step per le Regionali 2023 è il programma elettorale e la formazione della lista civica del candidato presidente. Dunque per quanto riguarda il centrodestra, dove sono ancora in corso le interlocuzioni, oltre ai principali partiti della coalizione: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, è prevista una lista di Noi moderati e una di Unione di centro (Udc), oltre che la lista civica, per un totale di almeno sei liste.
REGIONALI 2023, ROCCA: TRASVERSALE E UNDERDOG
Rocca è trasversale, apprezzato dal mondo cattolico, eppure non ha mai rinnegato il suo passato nel Fronte. Gli stessi trascorsi del più “politico” Rampelli, che però aveva creato il suo quartier generale nella sezione di Colle Oppio, dietro il Colosseo. L’avvocato Rocca invece parte dalla periferia, gioventù bruciata e rinascita. Il cinquantasettenne non rinnega nemmeno la sua condanna per spaccio. “Ho fatto il conto con la giustizia, mi sono fatto un anno di arresti domiciliari e ho cominciato un proficuo percorso di recupero”, ha spiegato Rocca in un’intervista a La Stampa. Araba fenice e underdog. Ecco perché piace a Meloni.
Rocca, nel 1984, a diciannove anni, subì una condanna a tre anni per droga. Un anno lo scontò ai domiciliari, il resto in una comunità. Forse memore delle parole di Jim Morrison “Non è forte chi non cade, ma chi ha la forza di rialzarsi”, Rocca, subito dopo aver scontato la pena, si laureò in giurisprudenza, divenne avvocato, ma soprattutto consacrò la propria vita al volontariato, prima alla Caritas e poi alla Croce Rosse italiana, di cui è stato per un decennio presidente nazionale. Una storia di riscatto, un esempio di resilienza, parola tanto abusata. E invece per il solito circolo fariseo-giustizialista uno così non dovrebbe fare politica. Non dovrebbe più campare. Ad ogni modo sarà lui in prima persona a guidare l’assalto del centrodestra alla Regione Lazio e con i ‘pieni poteri’.
CARNEVALE E IL LAVORO DI DURIGON
Ha firmato la candidatura nel tardo pomeriggio di ieri sotto gli occhi di Claudio Durigon. Massimiliano Carnevale ha dunque sciolto la riserva, candidandosi per il Consiglio regionale del Lazio. L’ex capogruppo della Lega al Comune di Latina può essere l’uomo in grado di attrarre voti ed elettori moderati e aggiungerli alla maggioranza sovranista del Carroccio. “Con immenso piacere ho firmato alla presenza del senatore Claudio Durigon, insieme all’amica Federica Felicetti l’accettazione di candidatura alle prossime elezioni Regionali del Lazio del 12 e 13 Febbraio 2023. Sarà per me un onore essere candidato con la Lega nel collegio di Latina e provincia per poter rappresentare in Regione Lazio la nostra terra e la nostra gente” ha affermato Carnevale sul suo profilo facebook.
Pochi giorni fa aveva praticamente tracciato la sua idea di città. “Latina si avvia verso il decennio del suo centenario in preda ai tanti problemi lasciati dalle passate amministrazione e dalle crisi innescate prima dalla pandemia, poi dalla guerra e dal caro energia ma anche con le opportunità offerte dal Pnnr, dal nuovo Governo del Paese e si spera della Regione Lazio -ha dichiarato Carnevale- auguro a Latina e ai miei concittadini di voltare pagina rispetto all’inerzia e all’immobilismo degli ultimi anni. Troppi nodi sono stati lasciati in sospeso ed è necessario che le forze politiche lavorino per dare una prospettiva di crescita e di sviluppo alla nostra città. Penso alle infrastrutture, in primis alla Roma-Latina, ma anche ad una sanità degna di questo nome, alla messa in sicurezza delle strade e delle scuole e di tutti gli edifici pubblici della nostra città. Sono convinto che insieme, lavorando per il bene comune sapremo dare a Latina il futuro e il benessere che merita la nostra comunità”.
Come pure aveva esternato la sua posizione in tema di rifiuti, per la precisione sul ‘poltronificio’ degli Egato, in linea con quanto sostenuto dal sottosegretario al Lavoro. “La nostra richiesta è quella di cancellare questo ennesimo carrozzone creato da Zingaretti e D’Amato – ha affermato Carnevale– allo stesso tempo lavoreremo in sinergia col nuovo governo regionale perché si ponga termine all’annoso rimpallo di responsabilità tra Provincia e Regione sui rifiuti e finalmente la Provincia di Latina adotti un piano dei rifiuti moderno ed efficiente che non penalizzi Comuni e cittadini pontini”. Insomma era fin troppo chiaro che Carnevale era già sul punto di scendere in campo. La sfida con Angelo Orlando Tripodi sarà sicuramente incerta e dentro la Lega è già iniziato il riposizionamento dei consiglieri comunali.
LA SCELTA DI DONATELLA BIANCHI
Se centrodestra e centrosinistra hanno ormai stabilito da giorni chi correrà per la presidenza della Regione Lazio alle Regionali 2023, ovvero Francesco Rocca e Alessio D’Amato, solo dopo la parentesi natalizia il terzo polo ‘grillino’ ha sciolto le riserve. Sarà Donatella Bianchi ad assumere le redini del nuovo corso laziale.
Di fatto il suo nome è stato anticipato da Giuseppe Conte a Avvenire: “Incarna perfettamente i valori del Movimento, rappresenta al meglio il nostro programma politico, sociale ed ambientale ed è un nome condiviso con le altre forze politiche, sociali e civiche con cui stiamo condividendo il percorso, a partire da Coordinamento 2050”. Il Movimento, nel Lazio, corre con i partiti e le associazioni che si riconoscono nel Coordinamento 2050, promosso, tra gli altri, da Stefano Fassina, Loredana De Petris, Paolo Cento, Alfonso Pecoraro Scanio.
Quanto a Donatella Bianchi, si tratta di un volto ben noto nelle principali campagne mediatiche sulla sicurezza in mare delle Capitanerie di Porto e Guardia Costiera. Donatella Bianchi inizia l’esperienza giornalistica nella redazione di La Spezia, la sua città, del “Secolo XIX”. Nel ’93 entra a far parte della redazione della TGR per la quale oltre ad occuparsi in video e in redazione delle principali edizioni dei giornali radio e dei TG firma “Tgr Italia Agricoltura”, la rubrica in onda su Rai Tre il sabato mattina, dedicata al mondo dell’agricoltura e all’ambiente e diventa giornalista professionista. Un anno dopo Raiuno programma l’avvio di una nuova trasmissione dedicata al mare: Linea Blu. A condurla chiama come volto femminile Donatella Bianchi.
Appassionata di ambiente, collabora come testimone alle principali campagne del WWF, di Legambiente e Marevivo, con il Ministero dell’Ambiente e delle Politiche Agricole e Forestali. Dal 2007 rappresenta l’Italia in seno all’Unione Europea per il Green Paper, il libro verde sulle politiche del mare. Ad Agosto 2019 il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa la nomina, su intesa con il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Conte ha spiegato perché il Movimento non appoggerà D’Amato alle Regionali 2023, a differenza di quello che accadrà in Lombardia dove i 5Stelle saranno alleati con il Pd: “Nel Lazio D’Amato è il punto di caduta del Pd dopo una guerra interna tra correnti e capibastone. Noi avevamo fatto delle richieste programmatiche, loro il giorno dopo ci hanno risposto con il diktat su un nome senza neppure accettare una discussione sui temi. Mentre la nostra candidata, come avevo promesso, va oltre gli schieramenti”.
Recentemente Donatella Bianchi è intervenuta come moderatore della tavola rotonda “Sali a bordo del futuro – Città e porti elettrificati. La mobilità sostenibile in mare”, organizzata da Enel presso Palazzo ‘Cardinale Tommaso De Vio’ a Gaeta. Un evento organizzato da Assonautica italiana e Camera di Commercio Frosinone Latina.