A due anni dalla pandemia, dopo i sieri anti Covid Pfizer e Moderna, ora è disponibile un nuovo vaccino. Si chiama Novovax ed è prodotto dall’omonima casa farmaceutica statunitense. Gli scettici potranno ora scegliere di farsi iniettare il nuovo farmaco anti Covid-19. Le dosi previste sono due e potranno essere somministrate a tre settimane di distanza l’una dall’altra. Chi vorrà vaccinarsi con il Novovax potrà farlo negli ambulatori dei propri medici di famiglia, nelle farmacie o negli hub.
Cos’ha di diverso dagli altri vaccini?
Novovax contiene un frammento della proteina spike del covid-19. E’ dunque un vaccino a base proteica. I frammenti contenuti nel vaccino sono stati isolati da cellule immunitarie specializzate che dirigono una risposta anticorpale contro il virus Sars-Cov-2 che provoca il Covid-19. All’interno del vaccino, non essendoci il virus vivo, non c’è pericolo che il paziente possa essere infettato. E’ indicato anche per i soggetti allergici.
Nuvaxovid per adulti
Novovax o Nuvaxovid è stato approvato solo per le persone adulte: da 18 anni in su e può essere utilizzato esclusivamente come prima vaccinazione e quindi non come richiamo per chi già ha ricevuto altri seri. Per l’età pediatrica ancora non ci sono sufficienti studi che garantiscano sicurezza ed efficacia.
Quanto protegge
Secondo alcuni studi clinici, il Novovax offre una protezione che va dal 90 al 92%, in particolare contro le varianti alfa e beta, soprattutto per la malattia sintomatica. Protezione più alta, invece, contro i ricoveri ospedalieri. Contro la variante Omicron, invece, non ci sono prove sull’efficacia di Novovax.
Gli effetti collaterali e sicurezza
Il nuovo vaccino statunitense ha sicurezza molto simile a quella degli altri sieri già esistenti, con una serie di comuni effetti collaterali immediati: mal di testa, affaticamento, dolore muscolare e indolenzimento nel punto d’inoculazione. Effetti riscontrati nel 60% dei pazienti che hanno ricevuto la prima dose e l’80% di quelli che hanno ricevuto il richiamo.
Fino ad oggi nessuna reazione grave è stata associata a Novovax, men che meno le trombosi, associate invece all’ormai noto vaccino AstraZeneca. Sono state rilevate solo tre infiammazioni cardiache nella somministrazione di prova, ma si tratta di un gruppo sottoposto a placebo e altri due ancora non collegabili al vaccino. Ulteriori effetti collaterali potrebbero tuttavia emergere con la somministrazione del vaccino su un bacino d’utenza più ampio, come del resto è accaduto con gli altri sieri.