Attacco alla gestione Ares 118. Fratelli d’Italia mette Alessio D’Amato sul banco degli imputati e lo fa attraverso il numero 2 regionale Enrico Tiero. “L’Ares 118 è l’esempio del fallimento della governance della sanità laziale – ha affermato Tiero – la notizia del disavanzo di oltre 31 milioni di euro dell’ultimo anno, rappresenta solo la punta di un iceberg di una gestione disastrosa dell’azienda regionale di emergenza sanitaria. L’assessore-candidato Alessio D’Amato evidentemente si è distratto in questi anni, lasciando un’azienda primaria in uno stato ‘comatoso‘.
Una situazione inverosimile che penalizza professionisti e utenti. I problemi toccano i mezzi, dal momento che servono 80 ambulanze e apparecchiature elettromedicali obsolete. Vorrei sottolineare che si sta giocando con la vita delle persone. Una chiamata al 118 può salvare la vita se l’ambulanza interviene in tempi veloci”.
ARES 118: ASSUNZIONI URGENTI
Tiero prende di mira il mancato ingresso di medici ed infermieri nel contesto dell’emergenza sanitaria. “Le lacune purtroppo toccano anche il personale. Occorrono più assunzioni tra medici, autisti, infermieri e barellieri. In realtà per rendere efficiente il servizio bisognerebbe procedere all’assunzione, la formazione e messa in operatività di 1193 persone – ha proseguito Tiero – sui conti in rosso incidono anche i costi del blocco-barella causati dai Pronto Soccorso sovraffollati. Basti pensare che l’affitto delle ambulanze sostitutive è costato 8 milioni nel 2022. Ares 118 sopporta e supporta da sempre il ritardo assistenziale derivante dalle attese nei Pronto Soccorsi, con stazionamenti prolungati oltre i 30 minuti. Lo stazionamento prolungato presso i Pronto Soccorso determina una corrispondente attivazione di auto sostitutive sul territorio, il cui onere rimane nelle pieghe dei costi di Ares 118. A tal riguardo ricordo i disservizi registratisi nei giorni scorsi in provincia di Latina. In particolare il caos ambulanze al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Infatti, a causa dell’assenza di un medico al Pat di Cori, ci sarebbero stati una decina di mezzi adibiti al soccorso sanitario che sono dovuti confluire nel nosocomio del capoluogo e in parte anche alla clinica Città di Aprilia. Una vicenda che testimonia come sia sempre più inefficiente il servizio sul piano locale. Lecito farsi alcune domande su questa gestione fallimentare: l’assessore-candidato D’Amato non ha niente da dire? Chi ha operato le nomine dirigenziali in questi anni? Cosa è stato fatto per impedire questi disservizi?“.