I grillini giocano la carta del “reddito di cittadinanza regionale” per cercare di recuperare voti nella corsa per le elezioni nel Lazio.
Una mossa che era un po’ nell’aria, dopo la diffusione degli ultimi sondaggi che danno il Movimento 5 Stelle, con la candidata governatrice Donatella Bianchi, tra il 15% (sondaggio Dire-Tecnè) e il 19% (sondaggio Izi) con la candidata grillina che prenderebbe mezzo punto in meno rispetto ai voti delle due liste della sua coalizione. Mentre il centrodestra, con Francesco Rocca candidato governatore, viaggia tra il 46% (Dire-tecnè) e il 41,5% (Izi) e Fratelli d’Italia fa il pienone tra i partiti (tra il 34% e il 29,7%), mentre il centrosinistra, con il candidato governatore Alessio D’Amato, è piazzato tra il 34,8 (Izi) e il 35% (Dire-Tecnè). I sondaggi danno al Pd il podio più alto tra i partiti della coalizione: tra il 17% (Dire-Tecnè) e il 18,7% (Izi).
Reddito di cittadinanza elettorale – A Roma come a Napoli, così si punta a recuperare voti
Come recuperare? Si saranno chiesti i pentastellati. E la risposta è stata, più o meno: facciamo come in Campania, puntiamo tutto sull’appeal elettorale del reddito di cittadinanza. Una vera e propria ‘mandrakata’. Il governo Meloni vuole toglierlo? Bene: noi daremo quello ‘regionale’. Del resto il Lazio è la terza regione in Italia (la prima è la Campania, appunto) per numero di percettori di reddito (oltre 160.000 e sempre in crescita); Roma è la quarta città d’Italia. La soluzione è semplice: provare a trasformare questi numeri (percettori di reddito) in voti, promettendo, in caso di vittoria, il mantenimento della somma (finanziata con le risorse regionali però) se il governo Meloni arrivasse ad azzerasse l’assegno.
E’ il rilancio locale su una sfida politica che già si sta consumando a livello nazionale, ma che in chiave regionale conta di portare al Movimento 5 stelle un buon pacchetto di voti, come già accaduto, alle scorse elezioni politiche del 25 settembre nel Sud Italia e in particolare in Campania, dove il M5S è riuscito a “tenere” l’emorragia di consensi registrata invece altrove.
Obiettivi e strategie del M5s
Il Movimento 5 stelle conta così di recuperare terreno. Attualmente, al di là dei sondaggi che durano il tempo di leggerli, i grillini puntano a raggiungere e magari superare il 20% dei voti, grazie anche al peso che ha, su una piazza come Roma, l’aver avuto un sindaco grillino (Virginia Raggi) e aver governato, prima indirettamente e poi direttamente, la Regione a braccetto con il Pd. In più, dovrebbe esserci anche l’aiuto, in termini di apporto di voti, da parte degli esponenti della sinistra e del mondo ecologista che hanno rotto con il centrosinistra e sono confluiti del polo progressista denominato “Coordinamento 2050”, che è poi la seconda lista a sostegno della candidatura di Donatella Bianchi. Certo che, se tutti i percettori del reddito di cittadinanza (e ovviamente i loro familiari che in parte ne beneficiano) decidessero di votare 5 Stelle, la Bianchi potrebbe davvero fare il botto. Ma, per adesso questa è fantapolitica. Il M5S però ci prova: reddito regionale, se la Meloni taglia quello di cittadinanza.
La promessa: se vinciamo, nessuno vi toglierà il reddito
La macchina della propaganda grillina si è già avviata: la Bianchi ha attaccato direttamente il governo e la Premier: “Meloni fa la guerra ai poveri! Con noi, invece, nessuno resterà dietro”. La candidata governatrice dei 5 Stelle ha quindi spiegato: “Quando saremo al governo della Regione, faremo subito il reddito di cittadinanza regionale! Perché se la Meloni fa la guerra ai poveri, noi chi ha di meno non lo abbandoneremo mai. Con noi al governo, nessuno resterà indietro”.
La Bianchi elenca: “Il Lazio è la terza regione per percettori di reddito di cittadinanza, con un tasso di occupazione bassissimo. Roma è la quarta città italiana per numero di percettori. Ci rendiamo conto della gravità? Non esisterà alcuna prospettiva per i nostri figli se non cominceremo ad affrontare i problemi partendo da questi numeri spaventosi – prosegue -. Non ho mai fatto politica direttamente ma mi sono sempre battuta in prima linea per tante battaglie, come il servizio pubblico. La mia è una candidatura di servizio per la gente e il territorio. Sono fiera di essere un’ambientalista, una donna che crede nella transizione ecologica, quella vera, e non quella che alcuni raccontano per slogan”.