E’ stato un primo contatto con la seconda città del Lazio. Il tempo di avanzare proposte chiare, oltre alla volontà di dare maggiore attenzione alla provincia pontina. Francesco Rocca nella conferenza stampa all’Hotel Europa ha tracciato un quadro della situazione, indicando delle soluzioni. “‘Quando si ama ci si sforza di essere migliori e tutto intorno a noi diventa migliore’, ha scritto Coelho. Ecco, questa regione non è stata amata -ha affermato Rocca– dal 14 febbraio inizieremo un viaggio molto difficile. Latina, tra le province, è quella che ha sofferto di più parlando di sanità, infrastrutture, settore agroalimentare e povertà. Dobbiamo ridare dignità ai cittadini e ai nostri territori e valorizzare turismo e cultura. Dobbiamo amare il Lazio. Davvero”.
FRANCESCO ROCCA, VOTO UTILE E SANITA’
L’ex capo della Cri s’è mostrato persino spavaldo: “D’Amato fa appello al voto utile? Quindi invita a votare il centrodestra -ha detto- Ogni tanto fa queste sparate, ma non mi preoccupa perché i cittadini hanno visto lavorare insieme Pd e M5s negli ultimi anni. Forse è meglio che siano separati”.
Rocca ha rinfacciato a D’Amato la gestione dei posti letto nei pronto soccorso: “Ci sono cittadini che attendono in barella un posto letto anche 46 ore. D’Amato parla di transizione digitale per le imprese e innovazione tecnologica ma nel 2023 i nostri ospedali cercano ancora con i fax i posti letto per i pazienti in barella. Ci sono 7 aziende ospedaliere che perdono circa 600 milioni di euro, la sanità delle province è diventata romano-centrica perché i servizi offerti non sono adeguati ai bisogni di salute di quei cittadini – ha aggiunto Rocca – È aumentata anche la mobilità sanitaria verso la Lombardia e l’Emilia Romagna, oltre a quella dalle province del Lazio verso Roma”.
Quindi ha illustrato anche l’intenzione di creare un unico centro regionale di prenotazione che possa coinvolgere anche le strutture private. “Voglio riappropriarmi di tutte le prestazioni che la Regione Lazio paga – ha detto Rocca – Oggi abbiamo un Recup che mette a disposizione dei cittadini solo le prestazioni delle strutture pubbliche. Io pretenderò dalle strutture private accreditate che diano le agende al Recup, in modo che ci sia un centralino di prenotazione unico, un unico punto di accesso per tutte le prestazioni per riappropriarmi del governo della cosa pubblica.
Ci dev’essere chiarezza perché altrimenti, come diceva Tony Curtis nel ‘Sottomarino rosa’, nel torbido si pesca meglio. Ci dev’essere chiarezza quando si governa la cosa pubblica”. Poi rincara la dose: “Hanno avuto dieci anni per dare una direzione, un’anima a questa Regione ma la situazione in cui versa la Sanità del Lazio” è drammatica”. Dopo aver criticato l’assessore alla Sanità e suo principale avversario nella corsa alla guida della Regione Lazio, Rocca ha spiegato che nel programma del centrodestra vuole far in modo che “pubblico e privato concorrano insieme”.
AFFONDO SU D’AMATO
“Non lo dico io -ha poi precisato- lo dice la legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale”. Per quanto riguarda l’incarico che ha ricoperto recentemente nei privati della Sanità, Rocca ha precisato che “sono un manager e consulente di strutture sanitarie: ho lavorato col pubblico, col privato, con la sanità religiosa (Idi), con la fondazione onlus San Raffaele e con una struttura riabilitativa in Puglia. Penso che sia una ricchezza avere una persona che ha amministrato strutture private e pubbliche che conosce punti di forza o debolezza dei sistemi giuridici che stanno in sanità”.
Poi la promessa agli elettori: “Governerò tutte le prestazioni che hanno un unico punto di accesso, come anche la spesa pubblica per la sanità privata ospedaliera accreditata che dal 2016 è salita con D’Amato da 1,2 miliardi a 1,6 miliardi. È mancato il governo e quando non c’è nel torbido si pesca meglio”.
L’obiettivo di fondo è rafforzare la sanità territoriale. “Occorre poi ripensare il modello della medicina territoriale -ha affermato Rocca– la pandemia, negli ultimi anni, ci ha mostrato quanto la salute sia da una parte un diritto fondamentale dell’individuo, ma anche un preminente interesse della comunità. Le strutture ospedaliere devono essere messe nella condizione di svolgere al meglio il proprio lavoro, cioè gestire le emergenze, acuzie e post- acuzie. La medicina territoriale dovrà essere intesa sempre più come sanità di prossimità. Basta con una sanità ‘romanocentrica’.
SCHIBONI LANCIATO
Si è svolta all’Oasi di Kufra, a Sabaudia, l’apertura ufficiale della campagna elettorale di Giuseppe Schiboni. Una sala affollata ha accolto calorosamente gli intervenuti nonostante freddo, pioggia e in alcuni casi persino neve. A fare gli onori di casa, il sindaco di Sabaudia Alberto Mosca, che ha ringraziato i vertici di Forza Italia per la vicinanza sempre dimostrata.
“Appoggio Giuseppe Schiboni -ha detto il primo cittadino nel suo intervento– con grande convinzione. C’è stato sempre un clima di collaborazione tra San Felice e Sabaudia e abbiamo superato insieme problemi e criticità abbattendo i confini territoriali. Una sinergia importante non solo per questi due Comuni, ma per l’intero territorio. Facendo squadra, possiamo davvero imprimere una svolta positiva”. Il sindaco di San Felice Circeo, Monia Di Cosimo, ha evidenziato la grande umanità, il pragmatismo e la lungimiranza mostrati da Giuseppe Schiboni sia da sindaco che da consigliere comunale, nonché durante gli anni in cui ha ricoperto l’incarico di assessore provinciale con delega alle Politiche Scolastiche. Sempre con grande coerenza, vestendo la casacca di Forza Italia dal 1994.
I rumors danno Schiboni in piena ascesa all’interno della lista di Forza Italia. L’ex sindaco del Circeo sarebbe dato in rimonta rispetto a Cosmo Mitrano, tanto che potrebbe profilarsi un sorprendente testa a testa per il posto (probabile) da consigliere regionale di FI.