Cinquanta punti, sedici vittorie su diciannove match, migliore attacco e migliore difesa: numeri incontrovertibili, che esprimono una superiorità imbarazzante in Serie A. Il Napoli di Spalletti sembra più impegnato a battere i record che non a tacitare velleità di avversarie che annaspano. Il suicidio congiunto delle milanesi ha dato un’ulteriore spallata alla flebile o forse solo teorica incertezza.
Dodici punti di margine sono un capitale importante e inusuale. Gli azzurri potrebbero disperderlo solo con un capolavoro di autolesionismo, ma all’orizzonte non si vedono nuvole, sempreché le contropartite per Osimhen non creino problemi extratecnici al club. Anche a Salerno, pur rinunciando a Kvaratskhelia, il Napoli ha espresso una netta superiorità, tradotta in atto dal sempre più sorprendente Di Lorenzo e dal bomber nigeriano. Collocato in data inconsueta, il match del martedì ha posto sotto i riflettori la crisi d’identità del Milan, esaltando la Lazio di Sarri e il suo gioco brioso.
Pur priva del bomber Immobile, la compagine biancoceleste si è espressa in modo sublime, proponendo alla difesa rossonera quesiti insolubili. Il ritrovato Felipe Anderson ed il mai perso Zaccagni sono stati i più apprezzati protagonisti di questa recita impeccabile, insieme a quel Luis Alberto che sembra aver finalmente convinto il tecnico laziale. Al limite dello sconcertante la prestazione dell’Inter, battuta in casa dall’Empoli, non soltanto per l’inferiorità numerica prodotta dall’espulsione di Skriniar. Anche in 11 contro 11 era stato infatti l’Empoli a rendersi più pericoloso dalle parti di Onana. E il gioiellino Baldanzi, già inseguito da tanti grossi club, si è preso il lusso di firmare la più prestigiosa vittoria stagionale dei toscani.
SERIE A, PIOGGIA DI GOL ALLO STADIUM
Mortificata nelle ambizioni dal -15 sancito dalla Corte d’Appello Federale, la Juventus dell’indomito Allegri ha battagliato a suon di gol con la scatenata Atalanta di Gasperini, che ha ritrovato d’incanto prolificità e brillantezza. Ne è scaturito un pirotecnico 3/3, con Lookman doppiettista e l’orgoglio Juve esplicitato dalla punizione di Danilo che è valsa il definitivo pareggio. Bene Di Maria e Milik, incerto Szczesny, volitivo Chiesa nello spicchio di gara concessogli, ma per dare una svolta alla stagione la Juve dovrà confidare più negli avvocati che nei suoi attaccanti. Nella giornata che boccia Milano, sorride Roma. Anche i giallorossi infatti hanno portato a casa l’intera posta sul campo dello Spezia. Stavolta Dybala si è contentato di sfornare due assist, per El Sharawi e Abraham, dipingendo calcio come sanno fare lui e pochi altri.
COSA ACCADE DIETRO LE PRIME SEI
Con la vittoria sul campo della Samp, si è presa momentaneamente il settimo posto solitario l’Udinese. I friulani accolgono con gioia il ritorno al successo esterno in Serie A, ma sono preoccupati per Deloufeu, il cui rientro è durato… 13 minuti. La Samp continua ad annaspare: giocando così per i blucerchiati non sarà semplice togliersi dall’incomoda posizione occupata. Vittoria in trasferta anche per il Torino, che ha steso una viola sempre sul punto di sbocciare, salvo immalinconirsi all’improvviso. Miranchuk ha dato sostanza alla superiorità dei granata, più solidi e concreti della squadra toscana. Nè vincitori nè sconfitti nella sfida di Bologna, coi felsinei costretti ad inseguire la Cremonese e poi premiati nella rincorsa dall’autogol di Chiriches. La Cremonese ha pertanto chiuso il girone di andata senza alcuna vittoria all’attivo. Hanno chiuso in parità anche Monza e Sassuolo, con gli ospiti avanti grazie al redivivo Ferrari e i brianzoli ancora una volta trascinati dall’ottimo Caprari. La giornata era iniziata nel segno del Verona, che non intende rassegnarsi alla discesa ed è riuscita a render chiaro il concetto in uno scoppiettante finale di girone di andata. Due a zero a uno svagato Lecce e speranze scaligere che risorgono, sempreché si riesca a continuare così.