“Thomas, amore di papà, resisti”: queste le struggenti parole pubblicate poche ore fa sul suo profilo Facebook dal padre del 19enne di Alatri che nella tarda serata di ieri è stato ferito a morte da un colpo di pistola esploso da due banditi che erano in sella ad uno scooter.
L’uomo, Paolo Bricca, un noto meccanico specializzato nella riparazione di moto, ha affidato ai social tutta la sua rabbia, l’amarezza e il dolore per quanto accaduto al giovane figlio. Nell’immediatezza dei fatti si è scagliato contro gli assassini con parole comprensibilmente gonfie di odio. Quindi, un’ora dopo, quando a mezzanotte inoltrata dal Policlinico Gemelli di Roma è arrivata la tragica notizia che Thomas era stato dichiarato “clinicamente morto” dai medici capitolini, ha lanciato il disperato appello al figlio affinché resista e possa vincere la sua difficilissima battaglia per la vita.
Il ragazzo, come scritto ieri sera nell’immediatezza dell’accaduto, insieme ad alcuni amici era seduto sulle scalette che da via Liberio, nella zona sottostante il Girone, conducono al vicolo dei Vineri, tutto nel pieno centro storico di Alatri. Una serata come tante, fra chiacchiere e risate, sfidando il gelo di questi giorni.
All’improvviso, intorno alle 20, nel buio della notte incipiente, nel vicino parcheggio (dove un tempo sorgeva il campo di basket e poi di calcetto) è giunto a tutta velocità uno scooterone con a bordo due persone con il volto coperto da un casco nero integrale. Con il motore ancora acceso e in corsa, uno dei due (probabilmente chi era sul sedile posteriore del mezzo, ma la dinamica è ancora tutta da accertare) ha esploso diversi colpi di pistola all’indirizzo del gruppetto di giovani, da una distanza di almeno venti metri. Pochi istanti e i due sono scappati a tutta velocità a bordo dello scooter, nel cuore della notte facendo perdere le loro tracce.
Thomas Bricca: clinicamente morto in tarda nottata
Uno dei colpi ha centrato in testa (c’è chi dice sulla fronte) Thomas Bricca, che è stramazzato a terra in una pozza di sangue. Gli altri compagni hanno subito cercato aiuto nei locali vicini mentre da un cellulare è partita la chiamata ai carabinieri e al 118.
Sul posto sono rapidamente giunte alcune pattuglie dei militari della locale Compagnia, poi supportati dai colleghi del Comando provinciale di Frosinone, e un’ambulanza del 118. Le condizioni del giovane (iscritto all’ultimo anno dell’Istituto Chimico-Biologico “Pertini” di Alatri) sono subito apparse disperate.
Al pronto soccorso del locale ospedale “San Benedetto” il 19enne è stato prima stabilizzato e poi trasferito con un’eliambulanza al Policlinico Gemelli di Roma, dove è giunto in coma e in condizioni gravissime. I medici capitolini ce l’hanno messa tutta, sottoponendolo anche, a quanto pare, ad un lungo e difficile intervento chirurgico per bloccare l’emorragia e curare le ferite provocate dal proiettile. Purtroppo, però, a nulla sono valsi gli sforzi compiuti. E intorno alla mezzanotte, quattro ore circa dopo l’agguato, Thomas è stato dichiarato “clinicamente morto”.
Ora il ragazzo si trova ancora in un lettino della Rianimazione del Gemelli, tenuto in vita dai macchinari, e sta conducendo la sua battaglia più dura: quella per la vita. Genitori, familiari, amici ma anche tutta la città stanno pregando incessantemente per lui, affinché possa compiersi il miracolo di vederlo ancora vivo. Dal momento della dichiarazione di “morte clinica” i medici, come da protocollo internazionale, dovranno attendere 48 ore prima di passare al tragico momento in cui sarà staccata la spina. Fino ad allora tutti pregheranno perché il 19enne possa farcela.
Sul fronte delle indagini, intanto, i carabinieri di Alatri e Frosinone sono al lavoro, già da ieri sera, per ricostruire con esattezza l’accaduto: sono stati sentiti gli amici che erano con il ragazzo, altre persone che si trovavano nei paraggi. Ma soprattutto si sta cercando di dare un nome e un volto ai due banditi giunti con lo scooter nel parcheggio sottostante il Girone.
In un primo momento si era parlato di due ragazzi magrebini arrivati da Frosinone ma l’ipotesi è tutta da verificare. I due potrebbero essere anche di Alatri e potrebbero aver agito sotto indicazione di altri mandanti. L’episodio, infatti, pare inserirsi in una vera e propria guerra fra bande di giovani per il controllo di parte del mercato della droga, probabilmente quella destinata ai giovani e giovanissimi. E in merito potrebbe essere collegato con altre due risse scoppiate nei giorni scorsi, sempre fra gruppi contrapposti di ragazzi, l’ultima nel tardo pomeriggio di sabato in via Roma, a due passi dalla centralissima piazza Santa Maria Maggiore.
Gli investigatori non escludono alcuna pista, neppure quella di una faida, sempre con la droga come motivo scatenante, fra bande di Alatri e di Frosinone. I militari stanno ricostruendo le ultime ore del gruppo di giovani seduti sulle scalette di via Liberio, e ieri sera, con l’ausilio di una fotocellula dei vigili del fuoco (necessaria vista la scarsa illuminazione della zona), hanno setacciato tutta l’area teatro del fatto criminoso e quelle limitrofe a caccia dei bossoli dei proiettili esplosi e di possibili elementi utili alle indagini.
Sull’esito dell’attività investigativa che si è protratta per tutta la notte vige il più stretto riserbo e bisognerà attendere le prossime ore per apprendere qualche notizia più precisa, anche in merito alla possibilità che il bersaglio dell’agguato – perché appare certo che si sia trattato di un raid punitivo – potesse non essere Thomas oppure, altra possibilità sul tappeto, che nessuno dei giovani presenti sulle scalette, potesse essere bersaglio del raid. Non è infatti escluso che i due volessero compiere solo un atto intimidatorio e che poi, solo per una tragica fatalità, il colpo abbia colpito Thomas sulla fronte.
Intanto, la città è ripiombata nello stesso clima di tristezza, rabbia e paura di sei anni fa, quando in piazza Regina Margherita (a poche centinaia di metri dall’episodio di ieri sera) fu ucciso il ventenne Emanuele Morganti.
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