Questa mattina al termine della manifestazione in memoria di Thomas Bricca (il 19enne ucciso lunedì scorso) l’avvocato della famiglia del ragazzo, Marilena Colagiacomo, ha concesso un’intervista ai giornalisti per chiarire la posizione dei genitori, ricordando che sul caso vige il massimo riserbo e che la Procura sta ancora valutando se ci sia necessità o meno di procedere con l’esame autoptico.
Thomas Bricca non faceva parte di gruppi criminali
“I genitori di Thomas vogliono pace, serenità e niente più violenza. Attraverso le mie parole, lanciano un appello in particolare ai ragazzi di Alatri, di ritrovare la pace e la serenità. Paolo e Federica (i genitori di Thomas ndr.) sono molto credenti, si stanno affidando alla fede e sperano nella giustizia”.
“Alatri non deve esser visto come un luogo di criminalità” – ha tenuto a precisare l’avvocato Colagiacomo – un leitmotiv che si sta ascoltando troppo spesso in questi giorni -. “Thomas non faceva parte di nessun gruppo criminale, era lontano da ogni forma di violenza. Un ragazzo come gli altri che andava a scuola e usciva con gli amici”.
In conclusione l’avvocato chiede a chiunque abbia visto o sentito qualcosa di farsi avanti. “Gli amici di Thomas hanno fornito la loro versione dei fatti; il nostro appello si rivolge ora a chiunque dovesse sapere dettagli o particolari, anche piccoli: qualunque elemento è utile agli inquirenti”.
La dichiarazione dell’avvocato Colagiacomo
Thomas Bricca: a che punto sono le indagini
Mentre la salma di Thomas è ancora al San Camillo di Roma in attesa della decisione della magistratura di svolgere o meno l’esame autoptico, le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Frosinone, continuano senza sosta. Si stanno vagliando tutti gli elementi finora raccolti, sia le testimonianze dei due fratelli ascoltati in caserma ad Alatri, sia i social network che le dichiarazioni degli amici.
Le diverse ipotesi
Sono tantissime le ipotesi che circolano in questi giorni riguardo l’omicidio di Thomas: la più accreditata è quella dello scambio di persona. Altro possibile scenario, sempre nel campo dell’ufficiosità e delle voci, sarebbe quella per cui lo scooter T-Max (con in sella i due banditi), mentre partivano gli spari, si sarebbe leggermente impennato. Imprevisto che potrebbe aver fatto partire il colpo in una direzione non voluta, colpendo Thomas. Ci sarebbe poi l’altra ipotesi, una delle prime, di una guerra tra bande miste di italiani e nordafricani che spacciano hashish: questo avrebbe messo in contrapposizione i due gruppi di ragazzi nel weekend alatrense, arrivando al tragico epilogo di lunedì.
Insomma tante domande, tante voci e ipotesi si propagano di giorno in giorno in Ciociaria, ma solo le istituzioni potranno chiarire i fatti.