Pratico, pugnace, portentoso, padrone. È il Frosinone di Grosso, per il quale cominciano a scarseggiare gli aggettivi. Esprimere una superiorità così palese in un campionato che ha tradizionalmente nell’equilibrio il suo connotato precipuo non è cosa banale. I giallazzurri stanno scrivendo il libro delle meraviglie, arricchendolo di capitoli inediti e prodezze da antologia. Anche sulle rive del Lario, Lucioni e compagni si sono presi il palcoscenico, per un monologo che i lariani hanno fatto fatica a spezzare. Più spettatori che interlocutori reali, gli uomini di Longo hanno cercato di contrastare le folate offensive dei ciociari, che sembravano in superiorità numerica, per la facilità con cui catturavano le seconde palle e per l’incisività con cui ripartivano. I gol sono stati la logica conseguenza delle diverse interpretazioni del match. Gli scatenati giallazzurri hanno tradotto in oro le loro manovriere delizie con una prodezza balistica di Mazzitelli, autore di un vero e proprio eurogol, e poi con un’azione corale conclusa da Caso con tocco sapiente.
FROSINONE: A COMO VERDETTO ANTICIPATO, TROPPA LA DIFFERENZA D’INTENSITÁ
L’uno due frusinate ha avuto l’effetto di un gancio al mento per il team comasco, che ha tentato di reagire, ma di fatto ha vagato per il campo spaesato e senza idee. La sensazione era che il Frosinone avrebbe potuto, se avesse avuto voglia di maramaldeggiare, allargare il proprio margine attivo già prima del riposo. La scarsa pericolosità dei comaschi ha probabilmente mitigato lo spirito guerriero di Rohden e compagni, che si sono limitati a gestire il possesso palla e a stroncare sul nascere ogni tentativo degli avanti lombardi. Nella ripresa un fuori programma decisamente amaro, con un giovane tifoso comasco che ha accusato una crisi cardiaca e un altro che è caduto dagli spalti procurandosi ferite e fratture.
Tutti fermi per oltre 20’, in attesa che fossero prestati al meglio i soccorsi ai due sfortunati tifosi lariani, che poi sono stati dichiarati fuori pericolo. Alla ripresa, in un’atmosfera ovattata e quasi irreale, le squadre hanno avuto un sussulto solo nel finale, con due clamorose occasioni, una per Blanco e l’altra per Borrelli, ma il risultato non è cambiato. Il Frosinone, che ha rinunciato all’impiego di Mulattieri, ha ritrovato, sia pure per un minutaggio ridotto, il centrocampista Kone. Sontuoso Mazzitelli, ispirato Insigne, impeccabile il redivivo Szyminski. A fine gara Grosso ha espresso la propria soddisfazione per la maturità e la voglia che i suoi ragazzi hanno messo in campo, centrando la quinta perla. Guai però a parlagli di fuga decisiva. Si continua a ragionare gara per gara, ora per il Frosinone esiste solo il Cittadella, che sabato allo Stirpe recherà visita alla capolista.