Tasse e infrastrutture carenti, servono risposte per le imprese pontine. Regionali Lazio come crocevia dello sviluppo

  • ristosi-banner

E’ proseguito anche nel terzo trimestre 2022 il trend positivo dell’export dei poli tecnologici laziali, che hanno confermato una crescita. A tutta forza va il polo farmaceutico: nel complesso, nei primi 9 mesi del 2022 le esportazioni del polo hanno toccato quasi 9,5 miliardi di euro, in crescita del 18,4% rispetto al corrispondente periodo del 2021, confermandosi la primaria realtà italiana del settore in termini di valori esportati. 

Quella laziale è la principale regione esportatrice italiana di prodotti farmaceutici dal 2010, con una quota di quasi il 40 per cento del totale nazionale, nonché la seconda regione per numero di addetti in ricerca e sviluppo. Nel 2020, le esportazioni hanno avuto un valore di oltre 12 miliardi di euro, il 35,3 per cento del totale nazionale. Latina è la prima provincia italiana per export nel settore con oltre 6 miliardi e mezzo di euro. Eccellenze a volte poco conosciute e a volte poco apprezzate. Questo dovrebbe sollecitare gli interlocutori politici sull’importanza del settore e il sostegno a questo settore.

LE ECCELLENZE LATINENSI: LA BSP

Latina fa scuola nel mondo nella produzione di farmaci anti-cancro di nuova generazione. Bsp Pharmaceuticals, in particolare, l’azienda impegnata nella lotta ai tumori dal 2006, ha confermato la sua posizione di leadership nella fornitura di servizi farmaceutici per i prodotti antitumorali. Bsp Pharmaceuticals è stata riconosciuta miglior fornitore al mondo di servizi alla comunità oncologica nel segmento della ricerca più all’avanguardia, in termini di innovazione tecnologica e sperimentazione clinica.

L’azienda continua a investire e crescere in un territorio che nel settore chimico farmaceutico ha le radici del proprio sviluppo. E guarda alla sfida da vincere entro il prossimo triennio, riguardante il primo parco tecnologico del Lazio con un profilo altamente innovativo, destinato alla ricerca e allo sviluppo di nuove molecole, nonché alla realizzazione di un polo di eccellenza italiano della manifattura farmaceutica nel segmento delle terapie innovative per la cura del cancro.
Attualmente Bsp sta affrontando un rilevante piano pluriennale di investimenti, 315 milioni solo nel quadriennio 2019-2022, che porterà al raddoppio della propria struttura industriale interamente localizzata a Latina Scalo.

Sono in corso di realizzazione diverse nuove aree sterili, con tecnologia ad altissimo contenimento, per lo sviluppo e la produzione di nuovi prodotti parenterali anche nel segmento della immunoterapia oncologica di seconda e terza linea, oltre alla realizzazione di nuovi laboratori e di un nuovo grande magazzino da oltre 7.500 pallet. La ricaduta occupazionale sarà di circa 400 nuovi posti lavoro che andranno ad aggiungersi ai 1.005 addetti attualmente occupati a Latina.

Anche altri privati guardano all’area pontina. Stevanato Group investe ancora e aprirà un nuovo stabilimento da 65 mila metri quadri nel pieno del distretto farmaceutico di Latina. Il fornitore globale di soluzioni per il contenimento e la somministrazione di farmaci e per la diagnostica, ha annunciato l’acquisizione di un nuovo complesso industriale a Cisterna di Latina. L’obiettivo è un progetto riqualificazione con l’intenzione di assorbire 190 figure ad alta specializzazione che trasformerà il sito attuale in uno stabilimento moderno dedicato ai prodotti ad alto valore aggiunto della multinazionale.
Pronta ad andare a regime entro la fine del 2023, la nuova sede produttiva di Cisterna di Latina potrà contare su nuove linee di formatura e produzione di contenitori ad uso farmaceutico standard e pre-sterilizzati.

Nessuna sovrapposizione quanto piuttosto un incremento costante della produzione tra la fine del 2023, con la piena attività del nuovo sito italiano, e la metà del 2024, quando i 2 nuovi stabilimenti di Stevanato Group in Usa (con un investimento di circa 150 milioni di euro) e in Cina (per una cifra comparabile) saranno operativi.

IL FARDELLO DELLE TASSE

Nonostante i successi indiscutibili di quello che è diventato il settore di punta dell’economia pontina, i margini di crescita restano piuttosto ampi. E per realizzarli occorrerebbe rendere più appetibile l’intero territorio, alle prese purtroppo con carenze croniche sul fronte infrastrutturale e tecnologico, nonché penalizzato da una classe politica troppo spesso prigioniera delle beghe di potere. Quasi mai attenta alle opportunità di sviluppo che il mercato può offrire.
Sarebbe quindi opportuno facilitare gli investimenti imprenditoriali nel territorio. Rendere più solida la presenza di importanti aziende strategiche soprattutto sul versante chimico-farmaceutico. Possibilmente alleggerendo la pesante pressione fiscale che nella nostra regione è diventata un fardello pesante per chi fa impresa.

Stante la situazione c’è sicuramente bisogno di uno scatto di orgoglio e di responsabilità che dovrebbe passare, obbligatoriamente, dal taglio delle tasse e delle aliquote Irpef e Irap che restano, nel Lazio, le più alte d’Italia. Ma per favorire gli investimenti occorre fare di più. La transizione digitale, ecologica e il tema dell’inclusione sociale sono le tre aree strategiche identificate come prioritarie nell’ambito degli interventi del Pnrr nel territorio. In particolare urge una modernizzazione della rete, che comporti grandi investimenti in infrastrutture digitali, oggi purtroppo particolarmente carenti nella provincia di Latina. Su questo fronte c’è molto da fare. Ed è bene che la politica locale, dopo le regionali punti sulla programmazione e lo sviluppo di queste eccellenze. Guai a dissipare questa ricchezza.

  • ristosi-banner