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Sviste, gaffe e becera propaganda, la campagna social di Alessio D’Amato tra serio e tragicomico

Cesidio Vano
Nel giro di un paio di giorni l’assessore alla Sanità e candidato governatore del Lazio ha rimediato due pessime figure, che non sono di certo passate inosservate
Febbraio 9, 2023
Alessio D'Amato

C’è chi dice che sia stata una svista, una leggerezza. O forse un eccessivo atto di deferenza politica. C’è chi dice, invece, che sia stata una astuta e subdola mossa di propaganda elettorale. Sta di fatto che nel giro di un paio di giorni l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, orgoglioso comunista (ipse dixit) e candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, ha rimediato due pessime figure sui Social.

La Asl ‘promuove’ la pagina elettorale di Alessio D’Amato

L’ultima in ordine di tempo è stata denunciata da due esponenti della Lega: Tony Brognuolo, candidato al consiglio regionale su Roma e Fabrizio Santori, capogruppo in Campidoglio e riguarda l’Asl Roma2.

L’azienda sanitaria sta promuovendo sui social un servizio di assistenza sanitaria per cittadini stranieri. E fin qui tutto bene. Il relativo post, però, ha un rimando diretto alla pagina elettorale dell’assessore D’Amato! E questo va meno (ma meno!) bene. La Asl cioè ha propaganda diretta del sito elettorale del candidato di centrosinistra “In barba ad ogni regola sulla comunicazione istituzionale e indifferente alle sanzioni previste” aggiungono i due leghisti.

Post corretto in fretta e furia

Questa mattina, subito dopo la pubblica denuncia dei due leghisti, la Asl è corsa a correggere il tiro ed ha eliminato dal post ‘incriminato’ il link al sito elettorale di D’Amato (di cui resta però traccia nella cronologia delle modifiche al messaggio) inserendo quello alla pagina social istituzionale dell’assessorato alla Sanità.

Per l’opposizione “fatto grave, intervenga Agcom”

Per Brougnolo e Santori si è comunque trattato di “una gravissima scorrettezza, che viola le norme che vietano espressamente e rigidamente questi comportamenti. I motivi sono ovvi per il semplice buon senso comune, ma non per il Pd e i suoi seguaci. I quali lanciano la palla a casaccio in un campo talmente largo da aver perso la linea di confine tra il lecito e l’illecito, coinvolgendo perfino le stesse pubbliche amministrazioni e creando ulteriori aggravi per le casse pubbliche regionali, già ampiamente in rosso grazie proprio al governo Zingaretti con D’Amato assessore. Agcom intervenga urgentemente e metta fine a questa grave violazione”.

Alessio D’Amato, l’incredibile svista: “Il vento sta cambiando”

Ma anche l’altro giorno – come ha segnalato il sito 7Colli.itD’Amato è incappato in uno scivolone. Una gaffe subito rilevata dagli avversari di centrodestra. In un messaggio ai suoi elettori, nel chiedere voti e sostegno, ha scritto: “Andiamo a vincere, il vento sta cambiando!”. Ecco, appunto.
Angelo Tripodi, capolista della Lega in provincia di Latina, ha subito commentato: “è un po’ confuso!”. Infatti, il Pd e D’Amato gestiscono la Regione Lazio da 10 anni. Il ‘vento’ ha soffiato nelle loro vele. Ora se il vento ‘sta cambiando’ molto probabilmente resteranno alla deriva.

Solita propaganda, complice il silenzio demoscopico

Sicuramente, anche qui, una svista o un lapsus. Probabilmente il ‘vento’ a cui si riferiva Alessio D’Amato voleva essere quello che spirerebbe nei sondaggi (la cui pubblicazione in questi giorni di prossimità al voto è vietata). Il Pd ci prova: prova a far credere che sta recuperando. Fino ad una settimana, infatti, l’orientamento lasciava magre speranze al centrosinistra. Negli ultimi giorni, complice il silenzio demoscopico, il Pd prova a far passare il concetto opposto: “Stiamo recuperando e vinceremo noi. Sicuro”. Chi può smentirli? Solo gli elettori e per questo, la verità la scopriremo ad apertura delle urne. E, allora, in un modo o nel l’altro, il vento sarà davvero cambiato.

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