Il Consiglio di Stato ha deciso di esaminare il ricorso presentato da una ventina di Comuni dell’Ato 5 che nel 2016 votarono per “cacciare” l’Acea dalla Ciociaria.
I giudici hanno scritto ai legali degli enti coinvolti chiedendo loro di manifestare l’interesse dei propri clienti a proseguire o meno il giudizio.
La vicenda della “cacciata” di Acea
Come si ricorderà, la decisione di risolvere il contratto con Acea, votata a maggioranza nel dicembre 2016, fu poi annullata dal Tar di Latina nel 2017, perché ritenuta contraddittoria rispetto a quanto avevano relazionato uffici e consulenti (i quali avevano escluso che le inadempienze contestate al gestore fossero tali da consentire di togliergli l’appalto dell’acqua).
Nel 2018, Ente d’ambito e Comuni hanno però impugnato quella sentenza davanti al Consiglio di Stato, ma da allora nessuno ha mai chiesto davvero che la causa venisse discussa, anche perché, nel frattempo, Acea e Ente d’ambito avevano avviato un tavolo di conciliazione, nel tentativo di chiudere bonariamente tutte i contenziosi in atto, buona parte dei quali vertono proprio sulle contestate inadempienze poste alla base della “cacciata” della Spa romana.
Rischio perenzione e richiesta dei giudici
Entro quest’anno, inoltre, decorrerà il termine che il codice della giustizia amministrativa fissa per dichiarare – in assenza di opposizione dei soggetti coinvolti – perento il ricorso. I giudici quindi, in sintesi, hanno chiesto ai sindaci: “Che volete fare? Volete andare avanti con il ricorso e fissiamo l’udienza o rinunciate?”
Ricorso e conciliazione, vicende a braccetto
Come detto, la causa d’appello è collegata alla conciliazione Ato5-Acea, che è parimenti rimasta appesa. Nel 2019, sotto le presidenze di Stefano Magini (Acea) e di Antonio Pompeo (Ato5), le parti avevano raggiunto un accordo, tanto che il Gestore aveva già approvato lo schema transitorio (con cui si metteva un punto fermo a tutte le cause e rivendicazioni tra Ente d’ambito, società di gestione e Comuni e si ricominciava con un rapporto “pulito”, sgombro da decenni di liti, pretese economiche e azioni legali).
Anche l’Autorità d’ambito e i sindaci erano pronti ad approvare la transazione, ma in quel frangente – proprio quanto si stava per convocare la Conferenza per la conciliazione – dalla Capogruppo Acea hanno deciso di cambiare il management della controllata Ato5, spendendo in Ciociaria quelli “più bravi” che avrebbero dovuto mettere le cose a posto.
La prima conseguenza è stato un raffreddamento della collaborazione tra gestore e sindaci, in attesa di capire con chi si aveva a che fare e come ricostruire buoni rapporti. Ma il feeling ormai era spezzato e l’attimo fuggente… fuggito. Tutto è stato rimesso in discussione e dopo aver rinviato la faccenda per mesi, alla fine i sindaci – già poco convinti dell’affare – hanno accantonato l’accordo.
Acea, l’inchiesta e la decisione del Gup
Inoltre, a rendere la faccenda particolarmente “scivolosa”, c’ha pensato l’inchiesta della procura della repubblica di Frosinone, che ha passato sotto la lente la gestione i bilanci e le tariffe di Acea Ato 5, tanto che a fine 2021 – con l’udienza preliminare appena avviata e pesantissimi capi di imputazione ipotizzati – la Conferenza dei sindaci ha stabilito di rinviare ogni decisione su qualsiasi ipotesi conciliativa a dopo il pronunciamento del Gup. Non solo, numerosissimi Comuni si sono costituiti parte civile contro il gestore. Figurarsi se potevano transigere.
Il Gup, come noto, ha deciso lo scorso 10 febbraio: imputati assolti per tutti i capi di imputazione, mentre – per i soli contestati reati fiscali – i fascicoli sono stati trasmessi alla procura di Roma, ritenendo quella la corretta giurisdizione a discapito di Frosinone.
Cosa faranno ora i sindaci?
I Comuni interessati dalla causa
I Comuni che hanno impugnato la sentenza sono quelli di: Ceccano, Settefrati, Pofi, Strangolagalli, Guarcino, Coreno Ausonio, Picinisco Torre Cajetani, Castro dei Volsci, Alatri, Cassino, Alvito, Roccasecca, Vallerotonda, Monte San Giovanni Campano, Casalvieri, Vicalvi, Pontecorvo, Frosinone, San Donato Val di Comino, Sora e Fiuggi.