I numeri sono rimasti gli stessi dopo la proclamazione di Francesco Rocca e dei cinquanta consiglieri regionali del Lazio da parte della Corte d’appello di Roma. I ricorsi di Forza Italia e Lega, che chiedevano una diversa ripartizione dei seggi, sono stati respinti. Dunque bisognerà fare i conti sui dati ormai ufficiali. Trenta i consiglieri della maggioranza di centrodestra nella Giunta Regionale Lazio, venti delle opposizioni di centrosinistra e del Movimento Cinque Stelle. E’ sul centrodestra che bisogna concentrarsi in vista della composizione della giunta, un’operazione che si sta rivelando molto complicata. Ci sono 22 consiglieri di Fratelli d’Italia, 3 della Lega, 3 di Forza Italia, 1 della civica del presidente, 1 dell’Udc. Un’ipotesi di esecutivo è questa: 7 assessorati a FdI, 1 alla Lega (più la presidenza del consiglio), 2 a Forza Italia, che vorrebbe anche la vicepresidenza. In alternativa 6 assessorati e presidenza dell’aula a Fratelli d’Italia, 2 alla Lega e 2 a Forza Italia. Però non c’è alcun accordo ancora.
Si pensa di portare la questione al tavolo nazionale del centrodestra, affrontandola insieme a quella della Lombardia. Aspettando quindi il rientro del presidente del consiglio Giorgia Meloni dall’India. Possibile che i segretari regionali dei partiti non riescano a mettersi d’accordo basandosi sia sui numeri che su considerazioni politiche utili a garantire gli equilibri?
Nel suo discorso di insediamento Francesco Rocca ha parlato delle priorità vere del territorio laziale: la sanità, la gestione dei rifiuti, la necessità di tenere sotto controllo i conti, gli investimenti da programmare. Si è detto sicuro di poter contare su una squadra forte, competente, di qualità. Ha rivolto un appello all’intero consiglio regionale. Si aspetta quindi che la sua maggioranza gli faciliti la situazione. Non sta succedendo perché sia la Lega che Forza Italia stanno completamente bypassando i numeri usciti dalle elezioni. Fratelli d’Italia ha 22 consiglieri sui 30 della maggioranza. Un conto sono dei fisiologici “sacrifici” per venire incontro alle esigenze degli alleati. In questo caso però si chiede di prescindere quasi completamente dalla situazione determinata dagli elettori.
GIUNTA REGIONALE LAZIO – MAURA, SAVO E BATTISTI I CONSIGLIERI DELLA CIOCIARIA
In provincia di Frosinone i consiglieri regionali eletti nella Giunta Regionale Lazio sono 3: Daniele Maura e Alessia Savo (Fratelli d’Italia), Sara Battisti (Partito Democratico). La Ciociaria avrà un proprio rappresentante in giunta? Massimo Ruspandini, parlamentare e leader provinciale dei FdI, conosce alla perfezione i meccanismi interni di un partito che ha al proprio interno tanti “pesi massimi”: Giancarlo Righini, Fabrizio Ghera, Roberta Angelilli, Massimiliano Maselli, solo per fare alcuni nomi.
Il momento decisivo sarà quando bisognerà definire la composizione considerando la presenza delle donne e dei vari esponenti delle province. Bisognerà farsi trovare pronti, non perdendo di vista che la struttura di governo della Regione prevede anche le presidenze delle commissioni e di alcuni importanti enti. La Lega non ha eletto consiglieri in Ciociaria. Pasquale Ciacciarelli ha avuto un risultato eccellente, superando le 14.000 preferenze personali. Nicola Ottaviani, coordinatore del partito in provincia, proverà a “recuperarlo” in giunta, ma ci sono pure le richieste delle federazioni di Roma, di Latina e di Rieti. Tutte valide e giustificate, come quella di Frosinone. Una situazione obiettivamente difficile.
IL RISVEGLIO DELLE OPPOSIZIONI A FROSINONE
Partito Democratico, Lista Marzi e Polo Civico hanno deciso di cambiare atteggiamento nel consiglio comunale del capoluogo. D’ora non sarà concessa tregua alla maggioranza: non soltanto presentando interrogazioni in aula, ma anche movimentando il dibattito fuori dal consiglio comunale. La decisione rappresenta sicuramente una svolta dopo mesi (quasi nove) passati senza alzare i toni. L’ultima vittoria del centrosinistra nel capoluogo è datata 2007, con Michele Marini. Sedici anni fa. Dopo ci sono state tre affermazioni consecutive del centrodestra, favorite da spaccature evidenti nella coalizione avversaria. Inoltre il centrosinistra si è sempre ricordato all’ultimo momento di scegliere il candidato sindaco e di costruire le alleanze.
Cosa può essere cambiato adesso? Sicuramente ci si è resi conto che andare avanti in questo modo non porta da nessuna parte. L’opposizione deve essere fatta nella città, guardando alle cose che non vanno e cercando di incalzare la maggioranza. Non basteranno iniziative sporadiche, serviranno continuità e coordinamento. La maggioranza di centrodestra si trova davanti ad una situazione nuova, che richiederà sicuramente la capacità di rispondere colpo su colpo in consiglio comunale. In ogni singolo dibattito. Potrebbero esserci delle sfide dialettiche interessanti. Un’occasione di crescita politica per i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione. Forse le sedute saranno meno noiose.