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L’ospedale di Sora si rifà il look: pronto ad accogliere l’Osservazione breve intensiva

Lucia Colafranceschi
Tutto è pronto, l’ingente somma è stata stanziata. Ora i lavori potranno cominciare, con la speranza che siano abbastanza rapidi
Marzo 3, 2022
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L'ingresso dell'ospedale Santissima Trinità di Sora

L’ospedale SS Trinità di Sora sarà presto oggetto di lavori di ampliamento e di ristrutturazione. Stanziati, con delibera numero 167 del 1° marzo 2022, esattamente 540mila euro per costruire l’Unità di Osservazione Breve Intensiva. Della cifra stabilita, una parte verrà finanziata dalla Regione Lazio (circa 104mila euro) e il restante, il grosso della somma (circa 435mila euro), dal Bilancio aziendale dell’Asl.

Ma cos’è nello specifico il reparto che verrà costituto accanto alla struttura già esistente e soprattutto a cosa servirà? 
All’Unità di Osservazione Breve Intensiva vengono inviati, dai medici del Pronto Soccorso, casi con malattie che non necessitano di ricovero immediato, ma, appunto, di una terapia  con osservazione per alcune ore o di un approfondimento diagnostico. Molteplici gli scopi dell’O.B.I.: dal trattare i pazienti con sintomi e condizioni patologiche minori, al valutarne le effettive condizioni e trovarne così la collocazione nel reparto più appropriato fino al garantirne tutti i comfort per il breve ricovero.
Scopo precipuo dell’Unità di Osservazione Breve è ridurre il numero dei ricoveri nei reparti di degenza. Da sempre una delle piaghe maggiori e pesanti con cui un’Azienda ospedaliera si trova a dover fare i conti. Ogni giorno.

Veniamo infatti al punto dolente: il sovraffollamento del Pronto Soccorso. Sostanzialmente nessun ospedale ne è immune, ma, nello specifico, i nosocomi ciociari ne vantano, loro malgrado, dei primati ineguagliabili. E’, abbiamo ragione di credere, questo, uno di motivi di fondo dell’ampliamento della struttura ospedaliera di Sora. Mantenere sotto controllo un paziente in attesa di esami o di consulenze, di assegnazione di un posto letto in uno dei reparti ospitati dal nosocomio, o di trasferimento ad altri ospedali non è fattibile in caso di un sovraffollamento del Pronto Soccorso. Ragion per cui bisogna, per forza di cose, trovare una soluzione nel rispetto della delicatezza delle circostanze. Per non parlare poi della presenza di familiari o parenti che, con la struttura in fase di realizzazione, avrebbero modo e possibilità di trattenersi senza problemi logistici.

La somma stanziata dalla Regione Lazio e soprattutto dall’Azienda sanitaria locale dovrebbe coprire, oltre alle spese di intervento, recupero, ampliamento e messa in sicurezza, anche l’acquisto degli appositi supporti diagnostici aziendali del Pronto Soccorso, come la radiologia tradizionale, o TC (Tecnica di indagine radiodiagnostica), esami di laboratorio, ecografie. Insomma, tutti i comfort di base per assicurare al paziente in degenza ospedaliera la massima cura con la massima tempestività.

Tutto è pronto, l’ingente somma è stata stanziata. Ora i lavori potranno cominciare, con la speranza che, come spesso accade, non si tratti di tempi biblici di attesa, considerata l’urgenza delle situazioni che proprio la stessa struttura dovrà prendere in carico.

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