“Raccolta rifiuti, bisogna migliorare il servizio ottimizzando i costi”. Lo ha detto il neo-presidente dell’Egato Frosinone Ambiente (Egaf) Mauro Buschini. E lo ha detto subito dopo aver inviato a tutti i comuni della provincia di Frosinone la richiesta di versare al fondo di tesoreria dell’Egaf 1,2 milioni di euro, che i Municipi ciociari, quali soci dell’Egato, debbo in totale al nuovo ente.
Una spesa che difficilmente “migliorerà i costi” per i cittadini, visto che quel milione e 200mila euro andranno a finire, diritti dritti, sulla tassa rifiuti (Tari) che le famiglie ciociare pagheranno per il 2023 e serviranno poco e niente a “migliorare il servizio”, visto che per due terzi (834mila euro) saranno utilizzati solo per pagare le indennità di presidente e dei 4 componenti del consiglio direttivo oltre che gli stipendi dei fortunati assunti.
Lettera ai sindaci per la ricognizione di servizio e impianti
“Migliorare il servizio e ottimizzare i costi” è la premessa che Buschini ha fatto per annunciare che, venerdì scorso, ha scritto a tutti i Comuni della provincia di Frosinone – il cui territorio coincide con l’Ambito territoriale ottimale individuato nel 2022 dalla Regione per la gestione accentrata dei servizi ambientali relativi appunto all’immondizia – inviando le schede da compilare e necessarie alla ricognizione di dati e informazioni in merito a come svolgono attualmente la raccolta dei rifiuti e con quali mezzi; dati e informazioni che serviranno, appunto, per elaborare e pianificare la futura gestione unitaria del servizio a livello di Ato, o meglio di sub-Ato, visto che l’ente appena nato ha in mente l’idea di dividersi in almeno 4 sotto-enti per gestire “unitariamente” territori più omogenei tra loro.
Presto un unico modello di gestione
“Esistono nella provincia, come è giusto che sia, diverse modalità di gestione del servizio di raccolta e smaltimento – ha detto Buschini -, poiché negli anni ogni comune ha organizzato e gestito il modello che ha ritenuto più adatto al proprio territorio. Oggi questi modelli devono essere studiati e, con le dovute accortezze, uniformati, con il duplice obiettivo di migliorare il servizio ottimizzando i costi”.
Il questionario inviato ai sindaci ha dunque lo scopo di tracciare un quadro della reale situazione in cui si trova ogni ente per quanto riguarda la raccolta rifiuti. “Una sorta di fotografia dell’esistente – dice ancora Buschini -, che è sicuramente la necessaria base di partenza per individuare i modelli migliori, che assicurino la sostenibilità ambientale nella gestione dei rifiuti urbani e la riduzione dei costi”.
E per dare una mano ai comuni in questa attività, l’Egato ha promosso anche una riunione con i sindaci e i tecnici comunali che si occupano del settore, che si svolgerà il prossimo 4 aprile in Provincia nel corso del quale saranno illustrate le schede di ricognizione dei dati “dando, così, ufficialmente inizio alla fase di studio ed elaborazione degli stessi”.
Torrice scrive a Rocca e Fiuggi attende l’esito del ricorso al TAR
Chissà se per il 4 aprile i sindaci avranno già versato la rispettiva quota di partecipazione all’Egato. Più di qualcuno, quando è giunta la richiesta di pagamento, ha storto il naso. Non fosse altro che per il fatto di dover inserire la somma richiesta da Buschini nel piano economico per la determinazione della Tari, già gonfiato dall’aumento (retroattivo al 1° gennaio 2020) deciso dalla Regione a guida Zingaretti della tariffa da versare alla Saf per i rifiuti che i Comuni conferiscono all’impianto TMB di Colfelice.
Il sindaco di Torrice, Alfonso Angelosanto, ha anche scritto al neo-governatore del Lazio Francesco Rocca, ricordando gli impegni elettorali presi sugli Egato Rifiuti (in realtà, come noto, l’unico istituito di fretta e furia è stato quello di Frosinone) e chiedendo di scongiurare che i costi dell’ennesimo carrozzone finiscano con il gravare sui suoi amministrati.
Sul futuro dell’Egaf, infine, pende il ricorso al Tar presentato dal Comune di Fiuggi, che ha impugnato tutti gli atti regionali e dello stesso ente che hanno consentito l’istituzione dell’Egato in Ciociaria, contestando l’illegittimità della procedura seguita e delle deliberazioni assunte.