Acea ha annunciato che aumenterà il prelievo di acqua dalle sorgenti del Peschiera e delle Capore, in provincia di Rieti, di ulteriori 4.000 litri al secondo, giungendo ad un massimo di 13.000 litri al secondo rispetto agli attuali 9.000. Una decisione necessaria per garantire l’erogazione idrica su Roma e provincia e, in piccola parte anche nella provincia di Viterbo.
Proteste degli ambientalisti e interrogazione dei Verdi
Gli ambientalisti sono sul piede di guerra già da tempo. Ora, hanno trovato un’importante sponda nel consigliere regionale di ‘Verdi e Sinistra – Europa Verde – Possibile’, Claudio Marotta, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e all’assessore regionale all’Ambiente Elena Palazzo in merito all’attività di Acea, che attinge acqua da quei corsi d’acqua per rifornire l’80% della Capitale e dell’area metropolitana.
Per i Verdi, il prelievo d’acqua ad uso potabile è già eccessivo e l’aumento potrebbe generare la morte dei due fiumi detti oltre che del Farla, altro corso d’acqua alimentato da quelle sorgenti, poiché già adesso non verrebbe garantito il deflusso minimo vitale.
Il principale acquedotto di Roma: il Peschiera-Capore
L’acquedotto del Peschiera-Capore, il principale acquedotto di Roma ed è gestito dalla società Acea Ato2. Proprio dai documenti del gestore il consigliere Marotta ha potuto verificare che la società intende aumentare il tiraggio d’acqua “per soddisfare le future esigenze dell’Ato2 Roma e dell’Ato1 Viterbo”. Nell’interrogazione il consigliere spiega che la portata sarà aumentata fino a 13.000 litri al secondo (4.000 in più rispetto alla situazione attuale), a scapito del deflusso minimo vitale necessario al fiume Farfa e con il concreto rischio che possano finire in magra anche i fiumi Peschiera e Velino.
Marotta: “Il progetto di Acea mette a rischio i fiumi”
A Rocca e Palazzo, Marotta scrive: “Il progetto, anche modificando le opere di captazione, comporterà nell’immediato non solo un aumento di portata dell’acquedotto, ma congiuntamente agli effetti dovuti al cambiamento climatico ridurrà inesorabilmente la portata di magra dei fiumi Peschiera e Velino; è ipotizzabile che un prelievo di siffatta portata lascerebbe nel letto dei fiumi Peschiera e Velino appena 2.000 litri d’acqua al secondo (quota inferiore al Deflusso Minimo Vitale) visti i dati della stessa Acea-Ato 2 secondo cui la portata in sorgente del Peschiera è di 15.000 litri al secondo”.
Interrogazione a Rocca: “Cosa intende fare la Regione per tutelare l’ambiente?“
Nella sua interrogazione, l’esponente del partito della sinistra ambientalista chiede come la Regione Lazio intenda “assicurare il rispetto del Deflusso Vitale ed Ecologico dei fiumi Farfa, Peschiera e Velino alla luce delle attuali e future nuove captazioni che alimenteranno il Sistema Acquedottistico Peschiera-Le Capore” e “se si ritiene utile, alla luce dei nuovi progetti in itinere, avviare una pianificazione partecipata a cominciare dall’aggiornamento del Piano Regolatore Generale Acquedotti (PRGA), avviando nel più breve tempo possibile la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e orientando il PRGA a soddisfare tutti i fabbisogni idropotabili, fissando quindi, anche degli obiettivi di riduzione delle perdite e avviare l’iter per la revisione del Disciplinare e della Convenzione che disciplina la concessione a favore di Acea anche prevedendo un maggiore controllo pubblico sulla gestione della stessa”.
Inoltre, Marotta chiede di valutare se “rispettando il principio di solidarietà idrica ed in una logica di condivisione con le istanze territoriali da tempo in agitazione, non sia utile chiedere al Commissario Straordinario per il “Sistema idrico Peschiera” e alla commissione tecnica PNRR-PNIEC presso il MITE di sospendere i procedimenti di VIA in corso e di avviare immediatamente l’obbligatorio “dibattito pubblico” per il complessivo progetto di “Messa in sicurezza e ammodernamento del sistema idrico del Peschiera”.