Le marinerie italiane si mobilitano per ribadire il proprio no al Piano d’azione Ue che impone una serie di misure dirompenti per l’assetto del settore. L’appuntamento è per la giornata odierna con una serie di iniziative promosse dal mondo della rappresentanza di cooperative, imprese e lavoratori AgciAgrital, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare, Coldiretti Impresapesca, Federpesca, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca. Il Piano promosso dal Commissario alla Pesca ed all’Ambiente Virginijus Sinkevicius prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza considerare l’impatto sociale ed economico su imprese, lavoratori, territori e basandosi su dati scientifici non aggiornati e accurati.
PROCACCINI CON I PESCATORI
“Le forti limitazioni al settore della pesca, con conseguenti gravi danni economici e sociali per l’intero settore in Italia, sono l’esempio degli eccessi che la politica green dell’Europa sta provocando in nome di una ideologia senza equilibrio. Estendere il divieto di pesca a strascico ad un ulteriore 30% dei mari, come intende fare il commissario europeo alla pesca Sinkevicius nella proposta contenuta nel nuovo piano d’azione per l’ecosistema marino, significa non considerare il forte Impatto economico e occupazionale in un settore importante per l’economia italiana, specie quella meridionale”.
Così in una nota l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR, Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo “I pescatori italiani hanno fatto già enormi sforzi per adeguare i metodi di pesca e rispettare al massimo il mare e l’ambiente, con importanti risultati. Vietare ulteriormente la pesca a strascico, peraltro senza il supporto di studi scientifici, vuol dire distruggere un settore che in Italia vede impegnate più di 2000 imbarcazioni per quasi il 50% del fatturato totale del settore pesca, e invece favorite l’arrivo di pesce da altri mari pescato da imbarcazioni che non devono sottostare ad alcun divieto”, continua Procaccini. “Sono vicino ai pescatori che domani protesteranno in tanti porti italiani contro questo provvedimento della Ue che necessita di una adeguata revisione”